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Anno edizione: 2015
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Hermione, quanto fa male essere bocciati all'esame di storia moderna? Occhio, che, se continui così, ti bocciano anche all'esame di latino. Il libro è bellissimo: molto ben documentato, si avvale del materiale di molti archivi italiani, ecclesiastici e civili, nella ricostruzione del complesso iter di divieti e cautissime concessioni, per la lettura del testo sacro in lingua volgare. Particolarmente interessante la ricostruzione compiuta dalla Fragnito, del meccanismo inquisitoriale, che, lungi dall' essere "un meccanismo ben oleato", dal 1558 al 1596 non ha agito sempre in maniera coerente, né, tantomeno, ha saputo comunicare efficacemente ed univocamente il proprio volere alle periferie. Decisioni spesso contraddittorie tra Sant' Ufficio e la periferia, hanno spesso portato alla distruzione di grandi patrimoni di libri "proibiti", prima che ne fosse revocato il divieto previa espurgazione. Molto affascinante vicenda, ulteriormente approfondita, dei conflitti di competenza, a partire dagli anni '70 del Cinquecento, tra la Congregazione dell' Indice e il Sant' Ufficio, sulla materia della censura dei testi. E' un libro che fa riflettere sul sistema di timore e di condizionamento culturale attuato dall' Inquisizione, certo non meno dannoso della violenza fisica e delle torture che, seppur in maniera minore rispetto ai tribunali civili, furono effettivamente perpetrate. Spesso, i roghi di libri, furono devastanti come i roghi di esseri umani. Molte le citazioni in latino, citazioni di dispacci,verbali della Congregazione dell' Indice e del Sant' Ufficio. A tutt' oggi, la lingua ufficiale della Santa Sede è il latino, e mi chiedo a che cosa sarebbe servito tradurle. E il latino, se c'è e non è tradotto, è una sfida al lettore: che sappia tradurre e recuperare così il significato di una traduzione culturale che un altro rogo, quello televisivo delle tre I, stava per compiere.
Peccato: un titolo così accattivante non andava sprecato per un libro così noioso. Troppe citazioni in latino.
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