Biophilia

sempre più distaccata dal pop e dal commerciale, bjork persegue imperterrita la sua ricerca di suoni e atmosfere al di la della musica convenzionale. una vera artista, alternativa, coraggiosa, coerente,libera di inventare e osare. ascoltando il nuovo lavoro più volte le sonorità, le melodie si fanno più nitide, l'orecchio si abitua e si apprezzano brani come la magnifica "mutual core", l'affascinante "thunderbold", la perfezione di "cosmogony", la delicata "virus"

Questo è un disco molto ambizioso nel concept dei testi e della musica, ossia, esprimere il filo che lega natura, musica e tecnologia, in realtà questo filo sembra prorio non legare nessuno dei tre elementi. Bjork fallisce le troppo alte intenzioni, l'album ancora una volta è scarno ed intimo negli arrangiamenti, nobilitati da strumenti inventati dalla stessa cantante (ad esempio l'arpa a gravità) che danno lustro quasi scientifico al progetto. Però è un disco che arriva comunque, nella ricerca delle note oscure di Hollow, Thunderbolt, Dark Matter (perfettamente ambient), Sacrifice e nella delicatezza di Moon, Virus e Cosmojen. Mutual Core è la migliore e regala un impeto forte. Ad un primo ascolto potrebbe sembrare un disco freddo, ma questa algidità emotiva in realtà non è altro che lo sguardo della natura del cosmo ai suoni dell'uomo, è un distacco quieto quasi inconcepibile. Forse è un capolavoro ma imperfetto nell'essere chiuso tra le irrisolte ambizioni.