Branchie

Prima opera di un giovane, (e forse ancora acerbo) Ammaniti. Storia folle e psichedelica, degna del suo autore. Personaggi pittoreschi, situazioni surreali e continui colpi di scena in un contesto indiano che solo la fervida fantasia ammanitiana poteva concepire. Ottima lettura, consigliabile soprattutto per coloro che intendono approcciare questo eccentrico quanto geniale scrittore.

Una storia senza senso, personaggi assurdi ... ma non si riesce a smettere di addentrarsi in questa successione di fatti assurdi. Sinceramente non so se consigliarlo o meno, ma se lo iniziate dovete per forza di cose arrivare alla fine.

Due sole parole per definire questo romanzo: allucinato e grottesco! All'inizio sono rimasta un po' spiazzata da questa storia, perché avevo già letto altre opere di Ammaniti e mi aspettavo una narrazione più lineare. Ma poi, una volta che ci si lascia trascinare dalla storia, non si vorrebbe più smettere! Una vicenda senza capo né coda per certi versi, frutto della fantasia irrefrenabile dell'autore, che, forse proprio perché scrisse questo romanzo quand'era molto giovane, non si diede troppi limiti o regole, ed è questa spontaneità (unita all'assurdità di certe situazioni) che rendono questo libro gradevole e divertente da leggere. Non do il massimo dei voti perché, pur non essendo una puritana, certe scene di sesso mi sembrano descritte in maniera un po' troppo sboccata