Cacciatori di mafiosi

Andrea Galli è un ottima penna ed ama il suo lavoro: questo connubio ha dato vita da un libro avvincente e realistico capace di descrivere la vita, non romanzata, sia di coloro i quali che cercano di "inseguire" sia di coloro i quali, di conseguenza, cercano di "scappare", col comune denominatore del silenzio e della ricerca di esser quanto più inosservati.

Cinque storie vere: 'ndrangheta, camorra, mafia albanese, 'ndrangheta e ancora 'ndrangheta. Cinque protagonisti impegnati, insieme ai loro colleghi, nella caccia ai latitanti. Illuminante per capire meglio le difficoltà in cui operano (a proposito, deprimente comprendere quanto lo Stato sia indietro rispetto alla criminalità organizzata radicata sul territorio), da tanti punti di vista: ad esempio difficoltà organizzative, familiari e "ambientali". Solo per rimanere a quest'ultimo aspetto, sembrerebbe facile muoversi sul territorio in incognito e invece uno dei maggiori pregi di questo libro è il racconto di quanto sia complesso operare in certe zone senza svelarsi. Inedito, almeno rispetto alla nostre nozioni che generalmente sono più approfondite sulla criminalità italiana rispetto a quella estera, è il terzo capitolo, ambientato in Albania, che vede protagonista appunto un poliziotto albanese. A voler trovare anche un difetto, avrei preferito che l'autore si soffermasse un po' di più sull'operato criminale dei latitanti di cui si narra, sui loro precedenti insomma, e ci avesse offerto qualche altro approfondimento. Le cinque storie ad ogni modo sono interessanti e ben raccontate, quindi anch'io, come i precedenti lettori, lo consiglio.

molto bello per me è meglio di un fiction