Il caso della testimone guercia

Perry Mason sta cenando in un night con la sua fedele segretaria Della Street, quando riceve la misteriosa telefonata di una donna che chiede disperatamente il suo aiuto e lo convince a recarsi dal ricco bibliofilo D. Carlin per metterlo in guardia dal suo socio. La donna afferma di avergli mandato una busta con del denaro e anche un ritaglio di giornale con notizie di grande importanza. Nell’articolo si parla di una certa Helen Hampton condannata a diciotto mesi per ricatto da un tribunale di New York. Quando Mason va a parlare con lui, Carlin sostiene di non avere alcun socio e di non avere proprio nulla di cui preoccuparsi. Evidentemente si sbaglia: quella stessa notte muore carbonizzato nell'incendio palesemente doloso che devasta la sua casa. Mason dovrà impiegare tutto il suo genio e la sua abilità per scoprire l'identità dell'autrice della telefonata e collegarne il ruolo alla morte di Carlin, oltre ovviamente, a dover rintracciare l'inesistente socio di quest'ultimo. Qui si trova una classica battuta di Mason: “I fatti sono ostinati. Rimangono quel che sono: fatti”. Il che equivale a dire, elegantemente, che i fatti reali non possono essere distorti da interpretazioni fuori dalla realtà. Trama ben congegnata, al solito per un Gardner che raramente sbaglia un suo racconto.