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OLSON, MANCUR, Logica delle istituzioni, Comunità, 1994
ELSTER, JON, Il cemento della società, Il Mulino, 1995
scheda di Galeotti, A.E., L'Indice 1995, n. 5
Lo scienziato sociale Mancur Olson e il filosofo norvegese Jon Elster sono accomunati dalla predilezione per il metodo individualistico e per la scelta razionale nell'analisi dei fenomeni sociali. Olson è stato uno dei primi studiosi ad applicare questi strumenti all'indagine sociologica, mostrando già nel 1965 la difficoltà a spiegare razionalmente l'azione collettiva. In questo volume Olson prosegue questo suo programma di ricerca applicando a diversi casi empirici (le differenze nel reddito), teorici (la possibilità delle diverse forme di governo) e storici (l'azione collettiva nelle società tipo sovietico), con risultati concrointuitivi rispetto alle più familiari posizioni di teoria politica. Olson conclude invitando ad abbandonare gli schemi ideologici tradizionali e ad affidarsi a questa più sofisticata strumentazione nell'orientamento delle politiche pubbliche.
Tuttavia, sono queste analisi così affidabili come il loro apparato formale lascerebbe presupporre? Elster, che pure si è lasciato coinvolgere da animate discussioni sul metodo a difesa dell'individualismo e della scelta razionale, non sembra esserne più così sicuro in questo studio. La sua prospettiva rimane individualista; tuttavia proprio lo studio della contrattazione collettiva in Svezia lo rende dubbioso sulla capacità esplicativa della razionalità; i modelli razionali non vengono accantonati, bensì affiancati dal modello di spiegazione che riporta le azioni a norme sociali corrispondenti. Anche se le teorie della scelta razionale hanno proposto spiegazioni interessanti per l'insorgenza e il consolidarsi della cooperazione sociale, tuttavia quest'ultima non è interamente riducibile a scelte razionali degli individui: l'ordine sociale che poggia sulla regolarità e prevedibilità delle azioni non è solo la soluzione felice del dilemma del prigioniero, ma conta su comportamenti normali che di regola prescindono dal calcolo dei risultati. Il volume è denso, ricco e affascinante, piacevole a leggersi, nonostante il linguaggio tecnico e il rigore (peccato che l'edizione italiana manchi della bibliografia e dell'indice analitico). Applicando l'approccio di Elster alla realtà sociale italiana si ricava tra l'altro un'interessante ipotesi interpretativa. L'anomalia italiana, i nostri ritardi, la mancanza di civismo, non dipenderebbero tanto de un deficit di modernizzazione e razionalità economica bensì da un eccesso di razionalità individuale che di fronte alle norme calcola sempre se sia più conveniente rispettarle o trasgredirle, con effetti collettivamente disastrosi.
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