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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2015
All'orrore sono sopravvissute in poche, alla Storia tutte. La drammatica storia vera di Ravensbrück, il campo di concentramento nazista per sole donne.
«La forza e l'eccezionalità di Sara Helm sta nell'aver saputo raccontare la storia di Ravensbrück partendo dai dettagli della vita quotidiana e ricostruendo le biografie delle prigioniere, delle guardie, dei medici del campo: tutto questo dentro la grande narrazione del contesto storico» – la Repubblica
«Un libro innovativo ricco di documenti e testimonianze» – Il Corriere della Sera
«Un racconto davvero coinvolgente» – The Guardian
Maggio 1939. Centinaia di donne – casalinghe, dottoresse, cantanti d'opera, politiche, prostitute –, provenienti da un carcere comune, raggiunsero prima in treno e poi su camion un luogo nascosto nei boschi a nord di Berlino. Attraversarono, poi, gli enormi cancelli di ferro tra gli insulti, le urla, i latrati dei cani e le percosse delle guardie. Erano le prime prigioniere di Ravensbrück, il nuovo campo di concentramento femminile "modello" ideato da Heinrich Himmler. In sei anni vi furono rinchiuse 130.000 donne, provenienti da più di venti Paesi in tutta Europa. Erano di diversa estrazione, nazionalità, credo politico; solo poche tra loro erano ebree: Ravensbrück serviva ai nazisti per eliminare tutti "gli esseri inferiori". Zingare, esponenti della Resistenza, nemiche politiche vere o presunte, disabili, "pazze" dovettero sopportare privazioni, sevizie, malattie, lavori forzati, esperimenti "medici" ed esecuzioni sommarie. Negli ultimi mesi di guerra il lager divenne un campo di sterminio, perché era necessario far sparire in fretta "le prove" della sua reale funzione ed entro l'aprile del 1945 vi vennero trucidate tra le 30.000 e le 90.000 donne, molte con i loro bambini. Per anni, fino alla fine della Guerra Fredda, la verità su Ravensbrück è rimasta nascosta. Grazie a interviste esclusive e documenti inediti, Sarah Helm ci offre una vivida ricostruzione e una testimonianza indimenticabile di uno dei capitoli più tristi della nostra Storia.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non sapevo fossero esistiti campi di sterminio solo femminili, né che potessero essere così vicini alle città e al contempo rimanere "invisibili". Reportage molto accurato, circostanziato e documentato. L'aspetto per me più sorprendente forse è stato scoprire che anche in mezzo a quell'orrore e dopo la sua fine le ideologie politiche talvolta si sono dimostrate più importanti di giustizia e verità.
Assolutamente da leggere! Fa luce su uno dei campi di concentramento e sterminio più dimenticato, forse perché le vittime erano tutte donne. Scritto in stile giornalistico, mai noioso. Interessantissimo. Purtroppo la traduzione ha qualche pecca sporadica, ma si legge davvero in un fiato.
Libro molto esteso, settecento pagine corpose ma allo stesso tempo interessanti. Purtroppo la grandezza del carattere di scrittura è davvero piccolo e di certo non agevola il lettore. La storia è ben scritto e va letta tutta d'un fiato, per non staccarsi dai tragici eventi raccontati. Lo consiglio.
Recensioni
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