Golem

Grandiosa opera visiva, un graphic novel strabiliante dal punto di vista dei disegni, dei colori e della fantasia con un impianto pop-punk stile Manga giapponesi da cui si vede l'influenza. Peccato per la storia in quanto, nonostante le quasi 300 pagine, sembra le manchi qualcosa, un apprrofondimento dei personaggi o anche solo un minimo di background sui fatti antecedenti la storia. Sarebbe bella una seconda puntata per dare seguito a questo mondo creato nella testa dell'autore.

Ho cercato disperatamente di farmi piacere Golem, anche a fronte dei 20 euro spesi, ma non ce l'ho fatta. I disegni sono decisamente belli e riescono ad emozionare, ma la storia no. Noiosa e troppo simile ad altre mille letture di stampo distopico e fantascientifico. Peccato.

Di Golem avevo letto opinioni fra le più discordanti, che in qualche modo avevano influenzato le aspettative che nutrivo nei confronti di questo fumetto. Se da una parte sarebbe stato interessante cimentarsi in una storia la cui fase embrionale, pare, sia durata circa vent'anni, dall'altra proprio questa lunga gestazione rischiava di trasformarsi in un limite sia sulla narrazione che sugli stessi concetti e messaggi espressi. Devo ammettere che in effetti i timori si sono rivelati fondati, e che, a parte una cifra stilistica davvero notevole, fatico a salvare qualche altro aspetto di Golem. Checché possa dirne lui stesso, LRNZ prende evidentemente a piene mani dalla parte più riuscita dell'universo fantascientifico nipponico, tentando di ricalcarlo così a fondo che è difficile non bollare questo lavoro come un mosaico di cliché e di luoghi comuni oltretutto disuniti. Il vero problema, in effetti, non sta tanto nell'agglomerato di stereotipi che vengono rovesciati addosso al lettore, quanto nel fatto che essi non siano legati tra loro da un vero filo conduttore. La trama infatti è superficiale e farraginosa, e non offre un contesto ben delineato (molte dinamiche vengono peraltro bellamente saltate, ignorate, date per scontate). I personaggi sono degli involucri vuoti che non intraprendono alcun percorso evolutivo, né tantomeno vengono approfondite - salvo poche eccezioni, comunque appena abbozzate - le loro storie personali: si muovono per pura inerzia, in una sorta di distopia che sembra contrapporre capitalismo e socialismo. Persino il "Golem" che dà il titolo a questa graphic novel non si capisce bene cosa sia o quale effettiva utilità abbia, mentre tutto si risolve (o forse no, anche questo risulta poco comprensibile) in non meglio specificati dei ex machina. Per concludere: se, dello stesso autore, avevo apprezzato Astrogamma per il suo il stile ultra dinamico e per il suo non prendersi troppo sul serio, non posso che bocciare Golem per i motivi opposti.