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Colonie letterarie. Immagini dell'Africa italiana dalla fine del sogno imperiale agli anni Sessanta
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Il libro analizza, in una prospettiva postcoloniale, alcune rappresentazioni letterarie delle colonie italiane nella fase storica intercorrente fra il tramonto del sogno imperiale, culminato nella perdita dell'"impero" durante il secondo conflitto mondiale, e gli anni Sessanta, in corrispondenza della fine dell'amministrazione fiduciaria italiana in Somalia (1960). Le modalità di narrazione e contronarrazione del colonialismo emergenti dai testi oggetto dell'indagine, tra cui Mohamed divorzia (1944) di Paolo Cesarmi, Tempo di uccidere (1947) di Ennio Flaiano, Il deserto della Libia (1952) di Mario Tobino e Settimana nera (1961) di Enrico Emanuelli, sono messe in relazione, da un lato, con la tradizione orientalista e l'immaginario coloniale degli italiani, persistente in forme diverse anche nel contesto postbellico, dall'altro con il mito degli "italiani brava gente" e le complesse dinamiche di rimozione e autoassoluzione caratterizzanti il discorso ufficiale dell'Italia repubblicana.
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In commercio dal:
23 novembre 2017
Pagine:
154 p., Brossura
EAN:
9788843089000
Indice
Nota al testo
Introduzione
1. Introduzione storica: immaginario coloniale e decolonizzazione
2. L’Africa di Paolo Cesarini tra cronaca, memorialistica e finzione narrativa
Un uomo in mare tra orientalismo e propaganda /Mohamed divorzia, ovvero l’Africa notturna e perturbante
3. Ennio Flaiano: Tempo di uccidere
Tempo di uccidere e la prospettiva postcoloniale/La rappresentazione dell’alterità: dalla crisi dell’orientalismo al diritto all’opacità/Colonialismo e malattia: «un impero contagioso»/Alcune considerazioni conclusive
4. L’immagine della Libia nel “Romanzo” di Mario Tobino
Premessa filologica/ Il libro della Libia (1945)/Il deserto della Libia (1952)
5. Settimana nera di Enrico Emanuelli: lo smascheramento della violenza coloniale
Premessa/La centralità della coscienza/Il «colore della violenza»: una questione di genere
Bibliografia
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