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Anno edizione: 2007
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L'autore, già nella premessa, fa capire che i francesi non gli sono rimasti simpatici...tuttavia fa un efficace affresco dell'aspetto politico e sociale della Francia che, sinceramente, risulta decisamente simile alla nostra Italia.Buona lettura !
Libello del tutto inutile e insignificante, scritto con acredine e conoscenze per lo più tratte dalla stampa. Di esperienze dirette veramente pochine e tutte riferite alla Parigi snob, i soli ambienti frequentati dall'autore. Certo che per criticare i mezzi pubblici, le poste, la legge sulle 35 ore ("un eccesso di tempo libero", poveri francesi....), i casermoni delle periferie, la mancata integrazione degli immigrati, la mancanza di cortesia degli automobilisti, proprio ce ne vuole... soprattutto se la predica arriva da un italiano. Le critiche alla Parigi quotidiana sono del tutto universali e potrebbero essere riferite ad una qualsiasi metropoli come ad esempio a Milano (vogliamo parlare dello snobismo delle commesse dei negozi del centro? o dei problemi a reperire una toilette alla Rinascente?). Ciò che viene detto poi sulla corruzione della classe politica, sul nepotismo, sul gigantismo della burocrazia non è certo appannaggio esclusivo della Francia. Insomma non si capisce come in pochi mesi di soggiorno in Francia si possa pretendere di scrivere un libro di questa specie, in particolare da chi ha conosciuto praticamente solo l'VIII arrondissement e poco altro. Libro da evitare, non vale neanche i sei euro dell'edizione tascabile.
Dovrei sentirmi offeso perche sono mezzo francese?no!Questo libro , molto leggero ed ironico,apre gli occhi a molti di quelli che pensano che la francia sia il paradiso. Umanamente Caprarica pur essendo Gallofobo,come dice lui,non parla assolutamente male dei cittandini francesi in generale,ma piuttosto dei Parigini che spesso si sentono su un piedistallo dal quale far pesare la loro"grandeur" che purtroppo ormai si è estinta.
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