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Firenze d'estate è davvero un forno: aria ferma, asfalto bollente e case non ben isolate contribuiscono al clima infuocato, rendendo l'aria irrespirabile. Nel 1963 non c'era nemmeno l'aria condizionata ad alleviare i fiorentini dalla calura. In questo clima prende le mosse l'avventura di Bordelli, commissario nato dalla penna dello scrittore fiorentino Marco Vichi. Un'anziana signora viene trovata senza vita ma quasi da subito, nonostante le apparenze, Bordelli intuisce che non si tratta di morte naturale. Inizia così un'indagine davvero appassionante, che vedrà il poliziotto dipanare la matassa del mistero con l'aiuto dell'agente Piras e del dottor Diotivede, medico legale. Dello stile di scrittura di Vichi ho apprezzato il racconto storico e gli episodi legati alla Seconda guerra mondiale: anche un giallo può essere un buon modo per preservare la memoria del passato. Intrigante.
Il commissario Bordelli è uno che sta dalla parte dei più deboli e distingue sempre tra i veri criminali e i poveracci che rubano solo per fame. Siamo negli anni direttamente successivi alla seconda guerra mondiale e non è un bel periodo per l'Italia. Percorriamo con Bordelli le strade di una Firenze magica e reale, conosciamo i suoi amici fuori dagli schemi, riviviamo con lui terribili momenti della guerra appena trascorsa. Dopo questo, ho letto tutti gli altri libri con protagonista il commissario Bordelli e neanche uno mi ha deluso.
Viste le molte recensioni positive non nascondo che è stata un po’ una delusione questo romanzo. Indubbiamente ben scritto, di scorrevole lettura, con la figura di Bordelli ben caratterizzata. Non avvince però la trama del giallo, che volendo si potrebbe condensare in poche righe, e sono prolissi e stucchevoli i molti ricordi di guerra del Commissario. Peccato inoltre che l’ambientazione, sia di Firenze sia del preciso periodo storico, sia quasi inesistente. Forse Vichi paga lo scotto dell’esordio. Sicuramente merita comunque un’altra chance; penso più avanti di leggere infatti un altro capitolo della saga di questo commissario toscano, di sinistra, dall’animo gentile.
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