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Confessioni di un peccatore eletto
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Confessioni di un peccatore eletto - James Hogg - copertina
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Confessioni di un peccatore eletto

Descrizione



Una satira magistrale dei paradossi della fede, un potente affresco dell’identità nazionale scozzese, il magnifico romanzo sulla duplicità dell’animo umano che influenzò Robert L. Stevenson nella stesura del suo celeberrimo Il dottor Jekyll e mr. Hyde.

«Un capolavoro inclassificabile: thriller, horror gotico, crime novel, fantasy, trattato di follia, satira della dottrina calvinista della predestinazione.»The Independent

«Un classico scozzese, un classico della letteratura mondiale.»Ian Rankin, Observer

«Un’opera così toccante, così divertente, così appassionata, così precisa e così misteriosa, che la sua riscoperta, dopo un lungo oblio, è stata una sorpresa che non ha ancora esaurito la sua risonanza.»Karl Miller, The Times Literary Supplement

Robert Wringhim nasce nella tenuta di Dalcastle, in Scozia, verso la fine del XVII secolo, quando il paese è lacerato da violente dispute politiche e religiose tra gli avversari, in larga parte seguaci della Riforma, e i sostenitori, in larga parte cattolici, di Giacomo II, il re costretto a riparare in Francia. Wringhim nasce ufficialmente dall’unione della virtuosa figlia di uno zelante calvinista di Glasgow, un tale Baillie Orde, e George Colwan, erede dei possedimenti di Dalcastle di Balgrennan, "un buontempone" per il quale il timore di Dio non è molto superiore a quello nutrito per gli uomini. Robert non fa neanche in tempo ad emettere il primo vagito che il laird, il possidente di Dalcastle, rende chiaro di non avere alcuna intenzione di concedergli il proprio nome, visto che non intrattiene da tempo rapporti di sorta con sua moglie, rivelatasi ai suoi occhi di gentiluomo di campagna, incline a una rustica allegria, come la più inflessibile e la più cupa tra tutti i lugubri seguaci della Riforma.
Così, mentre suo fratello George cresce come un ragazzo generoso e di buon cuore in compagnia del padre nella dimora principale di Dalcastle, per un anno e mezzo Robert vive segregato con la madre in un’ala secondaria del castello, finché non è allevato da Mr Wringhim, l’eminente pastore calvinista, assiduo frequentatore della madre, impietosito a tal punto da acconsentire a dare al bambino il suo nome. Il ragazzo è in tal modo precocemente esposto ai rigori della fede rigida e arbitraria del suo pastore. Gli insegnano a pregare due volte al giorno, e sette volte alle feste comandate, ma solo per gli eletti, dato che agli altri, ai blasfemi, come Lord Colwan e il fratello George, non è riservato altro che la più pura avversione.
L’incontro con un enigmatico personaggio, Gil-Martin, un essere con poteri demoniaci o, forse, soltanto il prodotto di una mente alterata, porta alle estreme conseguenze l’esaltazione religiosa di Robert, che arriva a compiere le più efferate nefandezze credendosi il flagello nella mano del Signore, lo spirito devastatore nelle dimore degli empi, immune alle leggi e allo stesso peccato. Così, quando una mattina il giovane George viene trovato assassinato, i sospetti non possono che ricadere sul fratellastro, misteriosamente svanito nel nulla.
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Dettagli

2016
Tascabile
3 novembre 2016
224 p., Brossura
9788865593769

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n.d.
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Un'opera magistrale, una parabola arguta e ben orchestrata ai danni dell'Ipocrisia. A mio avviso, Hogg supera C.S. Lewis con le sue "Lettere di Berlicche" e anche Bulgakov con " il Maestro e Margherita" mettendo in scena una divertentissima storia che cela una amara e attualissima verità. Il libro si divide in tre parti: una prima "neutrale" narrazione dei fatti, la storia raccontata nei particolari dal disgraziato protagonista, la conclusione. Buona e consigliatissima lettura!

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Voce della critica

E’ da molto tempo che non mi sentivo così catturato, piacevolmente tormentato da un libro”, commentò André Gide a proposito di questo romanzo, magnum opus di James? Hogg, apparso per la?prima volta nel 1824 ?e, tuttavia, riconosciuto come un capolavoro? soltanto dal 1947, anno ?in cui fu ripubblicato con un’introduzione? dello scrittore francese. ?Grazie al plauso di Gide,? Hogg entrò nell’empireo degli autori di romanzi gotici e ora è disponibile nella versione italiana realizzata da Monica Pareschi. Calibrando le proprie scelte traduttive Pareschi ha saputo trovare un apprezzabile equilibrio tra il pieno rispetto dello stile originale e la ricerca di un linguaggio atto a ridurre effetti di straniamento nel lettore moderno. Il romanzo consta infatti di tre parti le prime due delle quali raccontano la stessa storia ma da due diversi punti di vista: quello di un narratore contemporaneo a Hogg,  nonché “editor” del manoscritto riprodotto nella seconda parte; e quello del protagonista, il “peccatore eletto” che, in prima persona, a fine Seicento, scrive della propria bizzarra “vita di tormenti e di affanni, (...)”. L’anti-eroe di questo romanzo gotico-psicologico è Robert, secondogenito di un ricco possidente cresciuto dal reverendo Wringhim, calvinista e sostenitore del credo antinomiano, secondo il quale Dio “elegge” alcuni uomini alla salvezza ab aeterno, a prescindere dal loro comportamento nella vita terrena. Grazie ai suoi insegnamenti, Robert matura la convinzione di appartenere alla schiera dei predestinati e ne ha la conferma quando incontra l’enigmatico Gil-Martin. Misteriosamente questi può assumere le sembianze di ogni suo interlocutore, incluso Robert stesso. Assecondando il suo delirio religioso, Gil-Martin esercita pieno potere su Robert, tanto da spingerlo a commettere atti delittuosi (…). Chi è Gil-Martin? Una persona vera o una proiezione della mente disturbata di Robert? Chi commette davvero i crimini, Robert o il suo compagno-persecutore? Queste sono alcune delle domande che il lettore di Hogg si pone, ma le risposte restano sfuggenti, i misteri impenetrabili. Confessioni è un’“opera aperta”, per adottare un’espressione di Umberto Eco, un romanzo postmoderno avant la lettre che chiede al lettore di indossare i panni del detective e individuare quel filo di Arianna che possa condurlo fuori dal labirinto dei possibili percorsi ermeneutici verso una soluzione. Tale ricerca, tuttavia, resta inconclusa, in quanto la lettura psicologica della storia di Robert si affianca a quella gotico-sovrannaturale, così come Gil-Martin è, al contempo, Doppelgänger del peccatore eletto e figura diabolica memore del Satana polimorfo che pervade la letteratura e il folclore scozzesi.

Recensione di Gioia Angeletti

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Conosci l'autore

James Hogg

1770, Ettrick (Scozia)

Poeta e narratore scozzese di origine contadina, fu incoraggiato all’attività letteraria da W. Scott, con il quale collaborò alla raccolta di antiche ballate I menestrelli della frontiera scozzese (The minstrelsy of the scottish border, 1802). Compose canzoni, ballate, racconti in prosa e in versi, spesso in dialetto: nella Veglia della regina (The queen’s wake, 1813) riprese leggende e storie del folclore scozzese. La sua opera maggiore è il romanzo Confessioni e memorie di un peccatore perdonato (Private memoirs and confessions of a justified sinner, 1824), che influenzò lo Stevenson di Il dottor Jekyll e il signor Hyde per il cupo calvinismo e l’analisi della duplicità dell’animo umano.

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