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Contro Cesare. Cristianesimo e totalitarismo nell'epoca dei fascismi
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Contro Cesare. Cristianesimo e totalitarismo nell'epoca dei fascismi - Emilio Gentile - copertina
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Contro Cesare. Cristianesimo e totalitarismo nell'epoca dei fascismi

Descrizione


L'ascesa al potere in Europa dopo la Grande Guerra dei regimi totalitari, portatori di concezioni dell'uomo e della vita contrarie alla dottrina e all'etica cristiane, obbligò le Chiese e i credenti ad affrontare il problema della compatibilità tra totalitarismo e cristianesimo. Se il bolscevismo suscitò la quasi unanime condanna da parte cristiana, più complesso e ambivalente fu il confronto con fascismo e nazionalsocialismo. Ci furono credenti che seppero comprendere subito la gravità della minaccia dei totalitarismi per il cristianesimo e la civiltà umana, e li combatterono con decisione e convinzione. Tuttavia la Chiesa cattolica in Italia e le Chiese protestanti in Germania cercarono di stabilire un dialogo e un rapporto con gli Stati totalitari. In Italia, il primo paese occidentale con un regime a partito unico che sacralizzava la politica e celebrava il culto del capo, Mussolini si era presentato con il Concordato come difensore della Chiesa, la quale considerava il fascismo, come poi il nazionalsocialismo, un "baluardo" contro il bolscevismo, la modernità liberale e la democrazia laica, ma trovava insieme nella religione politica fascista un potenziale concorrente. In Germania, le componenti neopagane che proponevano il nazionalsocialismo come nuova religione anticristiana indussero vescovi cattolici ed esponenti delle confessioni religiose protestanti alla presa di distanza dal regime di Hitler. Il volume indaga gli ambigui rapporti tra chiese e stati totalitari.
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Dettagli

2010
441 p., Brossura
9788807111075

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Guido
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Libro molto bello poichè scritto in "modalità" manuale. Non è quindi il solito romanzo che ci si puó aspettare. Fin quasi alla metà del libro vengono narrati i rapporti tra fascismo e chiesa in maniera dettagliata ma allo stesso tempo facile da comprendere e trarre le proprie conclusioni. Successivamente si assiste all "innesto" del nazismo, denominato in questo libro nazionalsocialismo, e vengono paragonate le ostilità verso il mondo cattolico confrontandosi con il fascismo e il bolscevismo. In conclusione, ho letto un libro molto interessante poichè narra di un argomento un po lasciato all oscuro a mio parere

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Emilio Gentile

1946, Bojano (CB)

Storico italiano.Allievo di Renzo De Felice.   Nella sua prima monografia, ha analizzato il ruolo della rivista La Voce nel panorama culturale e politico dell’età giolittiana (La Voce e l’età giolittiana, 1972). Successivamente si è dedicato alla nascita dell’ideologia fascista (Le origini dell’ideologia fascista, 1975) e alla figura di Mussolini (Mussolini e La Voce, 1976). Nel corso degli anni Gentile si è specializzato sul periodo del fascismo, dando alle stampe un buon numero di saggi su modernità, nazione, totalitarismi (ricordiamo almeno Il mito dello Stato nuovo, 1982, e Le religioni della politica, 2001). È stato insignito del premio Hans Sigrist dall’Università di Berna (2003) e (sulla scia del suo...

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