Iniziano gli anni Ottanta, l'aria sta cambiando: Milano lo sa, e lo sa bene anche Marghe, che quando esce dal carcere trova suo padre ad aspettarla. Come una bambina ubbidiente ha seguito il consiglio dell'avvocato, dissociandosi dal gruppo armato in cui si è trovata coinvolta quasi per caso. Ma la scarcerazione non è una liberazione: pur di uscire ha tradito tutti – compreso il suo Pietro, di cui ha perso le tracce – e ora non sa piú chi è. E cosí, agli arresti domiciliari, scruta la casa di fronte, dove l'altra metà della sua famiglia continua a vivere. Questo libro è rivolto a chi, come Marghe, si avventura nell'impresa terribile e bellissima di trovare il proprio posto nel mondo. O a chi pensa di averlo già trovato.
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Mi è piaciuto questo libro, lo stile dell’autore è fluido e genera interesse nel lettore. L’unica cosa che non mi è piaciuta molto è il fatto che il gruppo di Margherita intraprendere anche azioni violente per farsi ascoltare dalle autorità e cambiare le cose. Io penso che ricorrere alla violenza, indipendentemente dalla motivazione, sia sempre la scelta sbagliata, e anche se può sembrare la strada migliore e più efficace sicuramente non è quella giusta. Mi è piaciuto veramente molto il fratello di Margherita, un ragazzo che ha sempre la testa tra le nuvole e come dice l’autore stesso:”Si interessa solo alle cose per lui importanti”. La madre di Marghe, un avvocato di quello rigidi e austeri è un personaggio molto particolare perché possiamo vedere come il suo rapporto con la figlia cambia durante il racconto. Nelle ultime pagine ci sono tanti momenti di tensione e decisioni difficili, come la scelta di Margherita di violare gli arresti domiciliari per andare il fratello catturato dai membri del suo gruppo per salvarlo. È una scelta molto nobile e non so se tutti avrebbero il coraggio di farlo.
Una lettura coinvolgente, che parla di un periodo che purtroppo spesso non viene raccontato. Mi ha fatto molto piacere immergermi in una storia ambientata in quel periodo, capirne un po' le dinamiche anche da questo punto di vista particolare. Una lettura piacevole.
Lo doveva leggere mio figlio a scuola, essere obbligati non è mai un buon inizio. Alla fine l'ho letto anch'io e mi è piaciuto molto. Quando in una famiglia capitano cose del genere è molto difficile affrontarle restando uniti. Mi ha riportato a un periodo in cui ero piccola e di cui non so molto purtroppo!
Un racconto di forte impatto di come il terrorismo e la violenza si siano insinuati all'interno della società e della fascia sociale più "emotiva" ovvero gli adolescenti