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Dettagli

2021
17 novembre 2021
223 p., ill. , Brossura
9788870919530

Descrizione

Questioni di un certo genere è il secondo numero di Cose, spiegate bene, la rivista di carta del Post realizzata in collaborazione con Iperborea.

Fiocco azzurro o fiocco rosa: tutte le persone vengono divise tra due gruppi alla nascita, o ancora prima, in base alla forma dei propri genitali vista in un’ecografia. Le cose però non sono mai così semplici e concluse, e per capirle meglio abbiamo cominciato a distinguere sessi e attrazioni sessuali prima, e identità di genere poi. Insieme a queste distinzioni sono arrivate nuove parole – come «bisessuali», «LGBTQIA+», «transgender» e «cisgender» – e nuovi dibattiti. Uno riguarda la lingua (non solo lo schwa), altri cose più concrete: i simboli sulle porte dei bagni, le categorie nello sport agonistico, gli abiti che indossiamo. E poi ci sono le questioni dei diritti, e la capacità di tutti di conoscere e capire il prossimo, e gli argomenti di cui si discute. Con testi di Arianna Cavallo, Fumettibrutti, Vera Gheno, Gianmarco Negri, Diego Passoni, Massimo Prearo e della redazione del Post. A cura di Arianna Cavallo, Ludovica Lugli e Massimo Prearo. Illustrazioni di Sarah Mazzetti.

Valutazioni e recensioni

4,6/5
Recensioni: 4/5
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Recensioni: 5/5

Spesso c’è [N.d.R.] confusione tra i criteri che solitamente si utilizzano per descrivere la sessualità umana: il sesso, il genere e l’orientamento sessuale. Quando una persona nasce le viene assegnato, e dichiarato all’anagrafe, un «sesso» sulla base degli organi genitali visibili: la scelta è tra due alternative, femmina se ha una vulva, maschio se ha pene e testicoli. A livello biologico, in realtà, le cose sono più complesse perché il sesso è legato, oltre che ai genitali esterni, a quelli interni, ai cromosomi sessuali nel dna, alla produzione di ormoni e alle caratteristiche sessuali secondarie, come la barba e le tette. Per tutte queste caratteristiche esistono numerose variazioni rispetto alle categorie di femmina e maschio. In generale, in questi casi si parla di persone intersessuali. Comunque, che il corpo di una persona sia riconducibile alle condizioni di femmina o maschio, o che rientri in uno dei tipi di intersessualità, il «sesso» non è l’unico aspetto con cui si può descrivere l’identità sessuale di una persona. Un tempo le si associavano qualità attinenti al comportamento e non solo alla forma del corpo, poi dagli anni Cinquanta e Sessanta la ricerca psichiatrica, sociologica e antropologica ha introdotto il concetto di «genere» per distinguere i due aspetti. Il «genere» ha una dimensione sia psicologica che culturale. Ha a che fare con il sentimento di appartenenza e con l’identificazione con i modelli sociali di femminilità, mascolinità o androginia. Si usa l’espressione «identità di genere» per riferirsi alla percezione che ciascuno ha di sé in quanto donna, uomo o altro. Si parla invece di «ruolo di genere» quando si vuole fare riferimento alle convenzioni sociali legate ai diversi generi, come ad esempio gli abiti e l’uso dei cosmetici. «Genere anagrafico», come è facile intuire, indica invece i marcatori F e M (e X, per i paesi come l’Islanda) nei registri anagrafici e sui documenti ufficiali di una persona. [...]

Recensioni: 5/5

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Libro scritto bene e in modo comprensibile per chiunque. Lettura consigliata!

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