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Sostenere che questo film parla di Cassiel che va a trovare l'amico in pizzeria e descrive la Germania appena unificata, è come dire che la Cappella Sistina è colorata: indubbiamente vero, ma di una miopia avvilente. Fortuna che c'è il commento intelligente di Angelo (nomen omen? ;-) Annese, ma non basta: il punto è che questo film, più che un sequel, è il CORONAMENTO de "Il cielo sopra Berlino". Entrambi raccontano di angeli che abbandonano l'Eternità per poter finalmente capire gli uomini (e in un modo anni-luce più poetico e intelligente del tentato-plagio finito in americanata-immondizia priva di spessore, noto come "City of angels" con Mr. Ho-solo-una-espressione-facciale Nicolas Cage).. ..ma soltanto in questo, si scopre il rovescio della medaglia - e cioè che per un'anima sensibile, non è certo facile sopravvivere nel crudele e cinico caos umano della nostra epoca. Cassiel infatti non solo non trova l'Amore e neppure un'occupazione (l'amico Damiel invece ha addirittura messo su famiglia, e aperto una pizzeria), ma proprio non riesce a integrarsi e finisce faccia-a-faccia col peggior degrado del mondo - per giunta, sfottuto (ma in parte compatito, e sta proprio in questo genere di cose la Grandezza di Wenders) persino dal diavolo. Struggente la scena in cui poggia il capo su una persona (come faceva da angelo per Sentire cosa provavano gli umani), e questa lo aggredisce. Lì comincia la sua caduta nella disperazione, da cui si riscatterà ribellandosi al male come nessun uomo pare aver più il coraggio (o le palle) di fare. No, non è un film di pizzerie tedesche: è davvero un Capolavoro.
Questo film è la profonda, degna, a mio parere addirittura superiore, continuazione de "Il cielo sopra berlino" "Così lontano, così vicino" è un film impeccabile. Wenders non delude mai
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