Crash

Un romanzo incredibile. Da leggere a denti stretti e muscoli contratti.

Dopo aver letto la bellissima, gelida storia di distruzione raccontata ne “Il condomino” e memore del profondo malessere che aveva provocato a suo tempo l’uscita del film di Cronenberg, ho acquistato questo libro convinta di ritrovare le stesse suggestioni, la stessa inquietante sensazione di essere ad un passo da una possibile apocalisse. E invece mi sono imbattuta nella storia viscida, accartocciata e sovraccarica (termini come chiesuola o stilizzato ripetuti fino alla nausea-per non parlare dell’abuso del participio presente) di automobili perennemente sfreccianti verso violente collisioni e dei rapporti sessuali che coinvolgono i protagonisti, descritti dall’autore in modo pornograficamente minuzioso fino all’ultimo pelo pubico. Il tutto in un crescendo di sporcizia, sangue e muco che ricopre lentamente tutta la narrazione senza lasciare spazio a nient’altro che alla disgustosa mania dei protagonisti di schiantarsi, lavarsi poco e fare sesso in ogni modo e in ogni dove. Un libro sicuramente scritto con grande mestiere (magistrale la descrizione dello sballo da acido lisergico che sul finale permette all’omonimo dello scrittore di realizzare la sua più estrema fantasia sessuale) ma, francamente e nonostante tutta la mia buona volontà, non sono riuscita a trovare nient’altro che la storia sballata di un gruppo di parafiliaci con il pallino dell’auto-distruzione nel senso più compiuto del termine.

E' il quarto libro di Ballard che leggo e, al contrario degli altri (Un gioco da bambini, Il condominio, L'isola di cemento), lo trovo orrendo, monotematico e senza costrutto.