Anno Domini 807, foce del fiume Po. In seguito a una violenta tempesta, le lagune di Comaclum restituiscono un antico sarcofago di piombo che custodisce il corpo incorrotto di una fanciulla. Un miracolo, secondo il vescovo Vitale. Un cattivo presagio, invece, per l’abate Smaragdo, che si troverà diviso tra l’obbligo morale di svelare il mistero e la necessità di proteggere un segreto legato alla sua famiglia. Il contrasto per il potere infiamma il castrum e sconvolge le vite dei suoi abitanti, come il magister piscatorum Bonizo e suo figlio, l’ambizioso Grimoaldo, il giovane orfano Eutichio, il falegname Gregorius dall’oscuro passato e Partecipazio, il viscido diacono della cattedrale, detto “Mano di Legno”. Proprio nel momento in cui le tensioni tra l’imperatore Carlo Magno e la lontana Bisanzio minacciano di attirare un vento di guerra sulla piccola Comaclum, tra le insulae dell’abitato inizierà ad aggirarsi l’ombra di una ragazza. Forse uno spirito inquieto, forse una fuggiasca in cerca di protezione.
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Il libro è molto bello e devo dire che mi è piaciuto come l'autore ha descritto Comacchio all'epoca dei Franchi e delle lotte con Bisanzio. Certamente è in parte immaginario, ma l'autore la conosce molto bene perchè è la sua città. Inoltre l'autore ha descritto, con molta ironia, come in quel tempo, il semplice ritrovamento di un corpo di persona sconosciuta e senza un nome possa diventare il corpo di un santo o di una santa; oltre che la lotta, tra un vescovo e due abati, per accaparrarselo per poterlo gestire.
Il poderoso romanzo ci restituisce una probabile Comacchio dell'epoca Franca lacerata tra Bisanzio e Ravenna, i Longobardi assogettati da Carlo Magno e la nascente Venezia. Pur ambientato nella natura della foce del Po l'ambientazione risulta claustrofobica tra piccole isole, lagune e canali. La vicenda presenta personaggi potenti e racconta diverse vicende intrecciate. Nella seconda metà si dipana il thriller, dopo una doverosa presentazione di personaggi e sviluppo di antefatti. Un romanzo molto piacevole e un sentito omaggio dell'autore alla sua Comacchio.
Ricostruzione accurata e molto interessante del mondo medievale. Personaggi originali e credibili. Scrittura strutturata, rimanendo lieve. Si va lontani finalmente dalla solita facile divulgazione e dai luoghi comuni sul periodo. Un ottimo romanzo.
Ennesimo libro di Marcello Simoni, che anche questa volta non si smentisce. Ottima la descrizione dell'ambientazione lagunare di Comacchio dell'anno 807. Trama intrigante, lettura scorrevole e buona caratterizzazione dei vari personaggi. Consigliato.