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Anno edizione: 2017
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DI notevole interesse il tema, discreti alcuni spunti di riflessione nonostante alcune tesi siano oggi scontate ed ampiamente divulgate e dunque non innovative
Trent’anni fa, caduto il muro di Berlino, Francis Fukuyama opinava che il modello liberaldemocratico capitalista aveva definitivamente prevalso sul sistema socialista e che ciò comportava la "fine della storia". Fukuyama sbagliava. Se infatti fra il 1974 e il 1990 la democrazia ha avuto la sua “età dell’oro”, espandendosi nel mondo, il nostro tempo ne segnala invece una tendenza alla contrazione (p. 4) e ad una minor fiducia in essa. Quasi dovunque i tradizionali partiti politici collassano; movimenti antisistema, un tempo marginali, diventano centrali; le classi dirigenti, la stampa e la magistratura indipendenti e persino le più consolidate acquisizioni scientifiche sono contestate; si affermano élites populiste (Usa) o semi autoritarie (Ungheria, Polonia, India, Turchia). In Occidente, questo ormai decennale fenomeno ha diverse origini: gli effetti economici asimmetrici della globalizzazione, che, in uno con la deindustrializzazione di vaste aree d’Occidente, “ha prodotto migliaia di vincitori e miliardi di sconfitti” (p. 97); l’immigrazione, che incide sulla geografia del mondo, sulla vita delle città e sul senso di identità dei popoli; il terrorismo internazionale; la crescente disomogeneità culturale, radice di fratture civili, segmentazioni sociali e frammentazione legislativa; i nuovi mezzi di comunicazione (internet e i social), che possono accrescere l’informazione ma anche inquinarla con fake news propalate ad arte da singoli o da gruppi internazionali interessati a indebolire i governi (cfr. pp. 57 e sgg.); una crescita di aspettative che la scarsità di risorse non può soddisfare; uno scadimento del dibattito pubblico, frutto di una crescente disattenzione al bene comune. Tutto ciò può condurre la democrazia ad un cedimento strutturale. La democrazia è stata una costruzione, alimentata dalla ragione e dal desiderio di libertà e difesa nel secolo scorso a costi umani elevatissimi. Conservarne memoria è la ”condicio sine qua non” per farla sopravvivere.
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