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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2014
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Un romanzo che non ha precedenti e che è molte cose insieme: storia di formazione di una generazione, storia del Messico, romanzo di avventure, Smonta ogni categoria di romanzo, non la trama, ma il montaggio e lo stile sono strepitosi. Mi sono immersa e ne sono stata avviluppata per due settimane. Mi ha catapultata in mezzo mondo Città del Messico, Parigi, Tel Aviv, Barcellona, Luanda, il deserto di Sonora. Personaggi femminili pazzeschi a partire dalle sorelle Font, fino alla fondatrice del movimento realvisceralista , Cesaria Tinajero. E' anche la storia di un'amicizia tra Arturo Belano (alterego di Bolano ma con il nome Arturo per omaggiare Rimbaud) e Lima (alterego del suo migliore amico Mario Santiago Papasquiaro) delle loro "reunion" e fughe. Un romanzo mondo pieno di riferimenti letterari, di classici che rivelano la cultura sterminata e antiaccademica del suo autore. Senza egocentrismi e celebrazioni, è un inno anche alla vulnerabilità e alla avventura. Difficile riemergere e rituffarsi in altre letture subito. Bello bello!!
"Allora gli dissi quello che aveva continuato a girarmi per la testa. Belano, gli dissi, il nocciolo della questione è sapere se il male (o il delitto o il crimine o come vuole chiamarlo) è casuale o causale. Se è causale possiamo lottare contro di lui, è difficile da sconfiggere ma c'è una possibilità, più o meno come fra due pugili dello stesso peso. Se è casuale, al contrario, siamo fregati. Che Dio, se esiste, abbia pietà di noi. È a questo che si riduce tutto.“
Libro senza nè capo nè coda: un insieme di storie di un'infinità di personaggi (oltre 50) che raccontano la storia di due poeti alla ricerca della fondatrice del loro movimento. Non c'è nè un filo logico nè una "morale"...totale perdita di tempo.
Recensioni
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“La notte prima, quando eravamo rimasti in pochi, Ernesto San Epifanio aveva detto che esisteva una letteratura eterosessuale, una letteratura omosessuale e una letteratura bisessuale. I romanzi, in genere, erano eterosessuali, la poesia invece era assolutamente omosessuale, i racconti, deduco, erano bisessuali, anche se questo non lo disse. Nell’immenso oceano della poesia distingueva varie correnti: finocchioni, finocchie, finocchietti, pazze, busoni, velate, ninfi e fileni”.
Erano veramente storie selvagge, le sue, irriducibili ad ogni categorizzazione, indisciplinate e caotiche: ma i suoi sberleffi lasciavano il segno come frustate. Il cinquantenne scrittore cileno Roberto Bolaño è morto a luglio in Spagna (per un’insufficienza epatica per la quale era in attesa di trapianto), poco dopo l’uscita in Italia del suo romanzo I detective selvaggi e poco prima di pubblicare il suo nuovo libro, un romanzo di fantapolitica intitolato “2666”. Il primo incontro del nostro pubblico con lo stravagante Bolaño è stato nel 1998 con La letteratura nazista in America in cui, nascondendosi sotto il titolo saggistico, lo scrittore cileno già dava una brillante prova del suo talento ironico e anarchico, tracciando un affresco virtuale animato da vite immaginarie. Anche in I detective selvaggi, le labirintiche peripezie di un gruppo di giovani poeti messicani che si definiscono “realisti viscerali” e sono dediti più che altro a strampalati eccessi sessuali, alcolici e quant’altro, è un pretesto per descrivere, attraverso il caleidoscopio di una fantasia sfrenata e zampillante, l’impossibilità di sopravvivenza degli ideali giovanili in un mondo dagli orizzonti sempre più angusti e sordidi.
Romanzo fluviale e corale, è assemblato in tre parti: quella di mezzo si svolge molti anni dopo le altre due, e fornisce chiavi di lettura sempre diverse attorno ai due protagonisti, Arturo Belano (alter ego dell’autore) e Ulises Lima, a seconda delle versioni fornite da schegge di conversazioni carpite senza un ordine apparente tra amici e conoscenti dei due, partiti forse sulle tracce di una poetessa ignota di cui il loro gruppo si ritiene seguace. Sono diversi gli ambienti ricostruiti da Bolaño in questa trasversalissima odissea, ma sembra evidente che oggetto dei suoi strali sono soprattutto quegli intellettuali che patteggiano con il potere e cercano il successo appiattendo ogni valore artistico e umano.
A cura di Wuz.it
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