Diario di Zlata. Una bambina racconta Sarajevo sotto le bombe

Nella sua semplicità è una lettura molto toccante e profonda. Durante l’assedio di Sarajevo una ragazzina di 11 anni, giorno dopo giorno, scrive un diario dove descrive la sua infanzia durante la guerra. Zlata affida alle pagine del suo diario tutti i suoi pensieri, paure e speranze. E' una storia che tutti dovrebbero leggere per ricordarsi quando siamo stati fortunati ad avere un’infanzia tranquilla.

Era ieri. Il più lungo assedio della Storia raccontato attraverso i filtri naturali dell'infanzia da Zlata, non più bambina, non ancora adolescente, colpevole solo delle sue origini. Mentre Mtv trasmette Madonna e la Pepsi è l'emblema degli anni 90, mentre "Sarajevo '84" è ormai un ricordo sbiadito, l'ex Jugoslavia e l'utopia della convivenza si sgretolano, sotto il suono cupo delle granate . Crolla Sarajevo e si incrina L'Europa che volta il viso altrove. Il Diario di Zlata, nella sua leggerezza ma anche maturità, ci ricorda quello che è stato ieri, a due passi da noi.

La guerra vista con gli occhi di una bambina di 11 anni. Giorno per giorno Zlata descrive come la guerra che ha inghiottito la sua città ha cambiato la sua vita, nonché le sue ansie, le sue paure, i pericoli corsi dai suoi cari per cercare un po' di cibo o di legna da ardere nella Sarajevo sotto l'assedio dei serbo-bosniaci, i piccoli gesti quotidiani per cercare di ritrovare qualche sporadico momento di normalità. Ma soprattutto, ricordando come in pressoché tutte le famiglie bosniache, compresa la sua, ci sono serbi, croati e musulmani, ci ricorda la follia del nazionalismo che ha generato la catastrofe nell'ex-Jugoslavia. Diretto come solo un bambino sa essere e per questo ancor più spiazzante e disarmante.