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Questo libro é un vero e proprio romanzo storico, scritto con straordinaria abilità, nonché fedeltà agli accadimenti, da un autore geniale come Joseph-Marie Lo Duca. Se voglio esser sincero, dopo averlo letto e riletto, mi sono reso conto che l'opera è senz'altro più attendibile di un eventuale autentico diario e lo scopo di Lo Duca é stato quello di fornirci il ritratto di due uomini, di due geni militari, che avevano le stesse intuizioni, tanto da supporre perfino un caso di telepatia. Sarebbe però riduttivo parlare solo di questa stranezza, perché in effetti con il diario ci viene rappresentato Napoleone nel suo intimo, dalle vittoriose battaglie d'Egitto alla drammatica conclusione della sua vita nell'esilio-prigione di Sant'Elena, attraverso le esperienze provate da quest'uomo che si vide per breve tempo imperatore e poi precipitò nella polvere. Al riguardo, la parte migliore è quella che vede il corso trascinare la sua esistenza in un progressivo distacco dalla vita in quella che fu la residenza assegnatagli dai vincitori dopo la battaglia di Waterloo. Sembra di vederlo, ormai senza speranza, l'ombra di se stesso, ma con ancora qualche guizzo di vitalità; non è più l'ardore di nuove conquiste che lo sostiene, ma la pura e semplice constatazione che il suo tempo è finito, spesso mitigata da una vena di sottile autoironia. Se il richiamo esoterico è evidente, ed è un motivo in più d'interesse di questo libro, la scrittura signorile, le riflessioni su cui conviene di tanto in tanto ritornare, la capacità di sondare l'animo dei due protagonisti lasciano in verità stupiti, anche per la misura a cui l'autore è ricorso, in modo da stilare un'opera in perfetto equilibrio, e quindi non greve, né leggera, insomma Il diario segreto di Napoleone è uno di quei romanzi che non si possono dimenticare, che poco a poco entrano nel lettore, senza poi mai abbandonarlo. Da leggere, senza il minimo dubbio.
Un libro straordinario. Lo lessi in francese qualche anno fa' e questa traduzione italiana è eccellente. In Francia è un vero e proprio libro culto e una demi-fiction napoleonica senza eguali. Ha ispirato altre opere sul generale Jomini, uno dei più grandi strateghi del suo tempo,quale ''indovino'' e alter-ego di Napoleone, ma nessuno è minimamente all'altezza di questo Diario giudicato 'autentico' e osannato da Jean Cocteau, René Clair, André Breton, Georges Bataille e tanti altri. Una lettura appassionante,storicamente rigorosa ma al tempo stesso avvincente come un grande romanzo. Come avvincente è anche la vita dell'Autore, amico di Fellini, Vittorini, De Sica, Blasetti e fondatore della mitica rivista 'Cahiers du cinéma'.
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