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Anno edizione: 1991
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In questo libro,Sergio Cotta,dimostra con un rigore scientifico la natura ontofenomenologica del diritto.Il diritto è proprio dell'uomo e trova le sue risposte nella struttura ontologica dell'essere e dalla sua esigenza co-esistenziale.Il diritto non è scisso dalla giustificazione e dal valore di giustizia(la giustizia è trascendentale nel diritto,per Cotta).Il diritto è obbligatorio perchè ricondotto all'essere e perchè "sentito" dall'uomo stesso.Il diritto non è solo la norma posta(positiva),ma è anche quella da porre perchè il diritto non è solo quello vigente,ma il diritto è anche ius condedum (il diritto da fondare). Il sein ed il sollen sono strettamente interconnessi tra di loro.Il sein (l'essere)attraverso il sollen(dover essere) realizza se stesso. Tutta la tesi filosofica deve essere ricondotta alle forme coesistenziali dell'uomo(l'amicizia,la famiglia,la potitica,il gioco,la carità)e quindi il diritto è in funzione della socialità dell'uomo. Come si può pensare che il diritto ,sia esso anche positivo ,non c'entri affatto con l'uomo,nel suo significato più completo? Il messaggio di Cotta è un messaggio di speranza non solo nei confronti del diritto,ma anche nei confronti della vita.E' un invito ad abbracciare la rettitudine umana ,perchè attraverso questa l'uomo afferma sè stesso avendo come mezzo prima ancora del diritto ,la carità. La visione del diritto di Cotta è una visione assai più ampia ( a volte sconfina nel metafisico)e spaziosa rispetto ai giusnaturalisti e ai giuspositivisti.Partendo dalle affermazioni dei suoi"avversari"ideologici(Kant,Hegel,Kelsen,...),riesce a ricondurli alla unitarietà del suo pensiero.Essi affermano implicitamente ciò che lui dimostra! E' un opera per apprendere le basi del giusnaturalismo e per verificare come la paziente speculazione filosofica possa dimostrare tesi che a prima vista appaiono contradditorie. Il diritto appartiene all'uomo,perche parte dall'uomo e giunge all'uomo stesso.Il rapporto ternario uomo-diritto-coesistenza è inscindibile.
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