Discesa all'inferno

La Lessing materializza teorie filosofiche e mitiche in un romanzo leggibile e curioso. Sono evidentissime, a volte banali, le teorie dalle quali l'autrice attinge: antico testamento, mitologia egizia e ovviemante greca, pensiero Platonico e derivazioni. Forse se fossi stato io l'autore avrei citato le fonti delle "mie" idee, perchè altrimenti rischierei di venir tacciato per copione, sopratutto visto il fatto che mi propongo di scrivere di "fantasy" e quindi a giovani. Avendo così quasi la certezza di poterli "ingannare" facendogli credere mie queste bizzarre visioni. Citando le fonti magari anche inserendole nel romanzo, avrei dato la possibilità di aprire dei mondi ai lettori, invece così la Lessing mi sembra cada nel peccato di vanità volendo farsi passare per visionaria e dalla fantasia illuminante. L'autrice ha solo messo in "romanzo", come al solito molto poco lineare, idee e teorie antiche più del mondo.

Uno di quei libri di Doris Lessing che ti risucchiano in altre dimensioni, facendoti perdere, mentre sei immerso nella lettura, tutti i riferimenti che ti farebbero sentire al sicuro. Questo accade fin dalle prime pagine, finchè, circa a metà libro, la scrittura molla totalmente gli ormeggi, diventa puro ritmo, musica e immagini, fortissime, e ci ritroviamo a delle profondità che fanno letteralmente male, con la paura di perderci. Un'esperienza di lettura forse non semplice, ma davvero impossibile da dimenticare.

Un triste risveglio aspetta Charles Watkins: subire un elettroshock per tornare alla realtà di tutti i giorni.Forse sarà solo un sogno!? E pensare che per comprendere sè stesso ha dovuto navigare gli oceani,assistere all'involuzione umana e discendere dagli astri.