Domani nella battaglia pensa a me

"Vivere nell'inganno è facile ed è la nostra condizione naturale, e in realtà questo non dovrebbe dolerci poi tanto". La capacità di Marias di farci entrare nel profondo dell'animo umano, dei pensieri e degli inganni che tutti facciamo e subiamo è sorprendente!

“Domani nella battaglia pensa a me” è una famosa citazione dall’opera Shakespeariana Riccardo III, un’esclamazione che il fantasma della Regina Anna rivolge al Re. Il romanzo di Marias è tutt’altro che storico dato che è ambientato a Madrid nei giorni nostri , e si apre con un drammatico incidente in un piccolo appartamento di un condominio qualunque. Due adulti ,messo a dormire il piccolo bambino si avvicinano alla camera da letto per restare in intimità, nulla di strano se nonché i due adulti si sono appena conosciuti, Victor non è il marito di Marta e men che meno il padre del piccolo infante. Dopo pochi minuti Marta inizia ad avvertire un profondo malessere fisico che si rivelerà fatale di li a poco, morirà tra le braccia di Victor. L’ uomo unico testimone di questa tragedia resta li con il cadavere di una quasi sconosciuta e soprattutto il bambino che dorme nell’altra stanza. Victor è immediatamente travolto da un senso di oppressione, panico e ansia guidano i suoi movimenti da quei brevi minuti al tempo futuro . Il romanzo sottolinea come la tragedia abbia inevitabilmente disorientato Victor che si sente in un certo qual modo responsabile per il tradimento e sfocia in un vera e propria ossessione verso la famiglia di Marta. Li segue, osserva, frequenta. La morte di Marta è la sua ossessione, l’esserne stato testimone, averla tenuta fra le braccia è il fantasma che lo perseguiterà per sempre, che cercherà di esorcizzare ma che inevitabilmente lo travolgerà Una lettura non sempre di facile interpretazione ma ricca di riflessioni interessanti, su ciò che siamo, ciò che vogliamo tramettere e su quanta finzione ci circondi

mi e piaciuto molto