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Il dottor Jekyll, per mettere definitivamente a tacere le pulsioni trasgressive che mal si conciliano con la sua stimata personalità pubblica, inventa una pozione che lo trasforma nel suo doppio, Mr Hyde, un individuo in grado di trasmettere soltanto inquietudine e orrore in tutti coloro che lo incontrano e che si rende artefice di azioni abominevoli e delittuose. Con una tensione narrativa degna di un giallo che alimenta la spirale autodistruttiva del dottor Jekyll e di Mr Hyde, questo lungo racconto dalle tinte fosche esplora il tema del doppio, dell’ombra che ognuno di noi cela dentro di sé e che rappresenta ciò che potremmo essere ma che troviamo intollerabile. Ma è solo accettando l’ombra come parte di noi e instaurando con essa un dialogo ininterrotto che è possibile giungere a una personalità completa in cui il conflitto diventa confronto. Negare l’ombra o cercare di bonificarla, porta invece a conseguenze nefaste, risultando in una sua autonomizzazione che, dopo un breve apparente sollievo, può significare soltanto la distruzione dell’Io per come lo conosciamo.
La fama tradisce il capolavoro di Stevenson: per noi è ormai impossibile cogliere, leggendolo, la stessa impressione che dovette provare chi, senza conoscere la vera identità di Mr. Hyde, veniva piano piano condotto dall'autore a scoprire che si trattava dell'alter ego malefico del Dr. Jekyll, in un crescendo di suspense. Solo provando a sospendere la nostra consapevolezza possiamo avere un'assaggio dell'abilità narrativa di Stevenson, la cui scrittura era per Borges uno dei motivi per cui il mondo è salvo.
Mi ha colpito molto la struttura di questo romanzo condotta con la tecnica del differimento! Sin dalle prime pagine ci si chiede come farà Stevenson a rendere percorribile il ponte che collega le due personalità senza sconfinare nel ridicolo! La narrazione, esattamente come nell’isola del tesoro, è scorrevole e avvincente nell’atmosfera notturna.
bello