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Romanzone labirintico, speculare, capzioso; proprio come un vero enigma impetra. Lo scrittore dispone: fatti, misfatti, persone, personaggi, comparse fino all'inverosimile. Lo stesso compone la gimcana delle vicissitudini presenti, passate, remote narrandole con disinvolti spazi temporali. Al lettore è richiesta l'assimilazione mnemonica di dati e di un surplus di dettagliame vario, ma... Ma... c'è pur sempre un ma. Parcellizzare è procedura delicata, richiedente dosaggi accurati tra elementi aggreganti ed elargitori di sapidità. Ecco, Dicker ha rischiato cantonate sciape, approdi infruttuosi, derive sterili.
Non la migliore produzione dell'autore
Una storia ingenua neppure all'altezza dei più deteriori e scontati racconti per l'infanzia. Prolissa e interrotta da un eccesso di flashback che appesantiscono il racconto rendendo difficile seguirne il percorso. Personaggi privi di caratterizzazione ingenui, contradditori e prevedibili. Davvero pessimo come i precedenti pretenziosi romanzi di questo mediocrissimo autore evidentemente privo di un editor capace.
La lettura è scorrevole..ed è l'unica cosa positiva. Il protagonista avrebbe lavorato con successo per i servizi segreti svizzeri e nella vita di tutti i giorni è uno stupido inarrivabile! Assolutamente improponibile. E poi inutili divagazioni per rendere il racconto il più lungo possibile! Situazioni assurde, coincidenze tirate per i capelli...veramente brutto!