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Una bellissima idea per un regalo di Natale a un parente o un amico un po' su d'età, che questi campioni li avrà visti in azione, forse ne ha fatto degli idoli. Ed è divertente che a scriverne sia uno che ha 30 anni, per cui questi erano solo nomi letti sui libri. Ritratti con poco sport e molta umanità, divertenti, sinceri, alcuni scritti proprio bene. Appassionato, appassionante, io l'ho letto in un'ora.
Recensioni
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Gli eroi son tutti giovani e belli. Venti ritratti di sport in bianco e nero: storie di sportivi degli scorsi decenni, ancora famosi, come Osvaldo Bagnoli, Fausto Gardini, e Mabel Bocchi, oppure ingoiati dalle gazzette come Ottavio Bugatti, Ennio Preatoni e Savino Guglielmetti.
Storie come quella di Ottavio Missoni, che prima di filare la lana filava sulle piste di atletica, di Bruno Bacchetta, che annullò Puskas perché si trovò davanti alla porta giusta, e di Giampiero Branduardi che a ogni voto per Gronchi segnava un gol.
Come ci ricorda Gianni Mura nella prefazione «c'è stato un tempo (e lo si ritrova, lo si respira in queste pagine) in cui la dignità dello sport e dello sportivo erano tutelate da una forma di rispetto della fruizione, orrenda parola, ma spesso la dignità era garantita dall'assenza della tv, non ancora inventata. Molti degli atleti che si raccontano hanno avuto carriere lunghe, molti hanno faticato a far quadrare l'attività sportiva di vertice e conto in banca. Tutti si sono mossi senza procuratori, senza manager, senza fare pubblicità, senza telefonini, senza Epo e senza Gh. Sembra impossibile, ma è vero. La dignità dello sportivo, bisogna aggiungere, la tutelavano da sé, per primi, in prima persona».
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