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Esperimento Auschwitz-Auschwitz experiment - Massimo Bucciantini - copertina
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Esperimento Auschwitz-Auschwitz experiment

Descrizione


Narrare Auschwitz come se si trattasse di un esperimento mentale, simile a quelli proposti da Galileo o da Einstein: ecco l'operazione condotta da Primo Levi con "Se questo è un uomo" e, quarant'anni più tardi, con "I sommersi e i salvati". Proprio il modello dell'esperimento mentale consente a Levi di descrivere, dentro e fuori Auschwitz, un male "pulviscolare" che siamo tuttora lontani dal conoscere appieno. E tra i primi a considerare "Se questo è un uomo" come un grande laboratorio scientifico-antropologico vi fu Franco Basaglia, che elesse quel libro ad alleato nella sua battaglia contro l'establishment medico e psichiatrico. Di tutto questo ci parla Massimo Bucciantini, aprendo a riflessioni originali sui rapporti tra esperienza vissuta, sguardo scientifico e azione morale.
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Dettagli

2011
19 aprile 2011
165 p., Brossura
9788806207342

Voce della critica


Il saggio si inserisce all'interno del ciclo di "Lezioni Primo Levi", promosso dal Centro Internazionale di studi dedicato all'autore e che ha per oggetto tematiche vicine alla vita e agli interessi dello scrittore torinese. Bucciantini individua un nesso molto stretto tra la scrittura di cui si serve Levi nelle sue opere, prima fra tutte Se questo è un uomo, e il metodo scientifico usato da pensatori come Galileo e Einstein. L'obiettivo è dimostrare che non esiste un Levi scrittore distinto dal chimico, dal sopravvissuto e dal testimone. Egli è "un'unica anima, priva di saldature", la cui formazione di uomo di scienze l'ha accompagnato e influenzato per tutta la vita, nella scrittura e nelle capacità di osservazione e di analisi che non vennero meno neppure durante l'esperienza del lager. Il termine "esperimento", presente nel titolo, nasconde una duplice valenza: fa riferimento sia all'esperienza vissuta da Levi nel campo di concentramento di Auschwitz, sia all'intenzione di far compiere al lettore un esperimento mentale, coinvolgendolo e attivando la sua immaginazione, in modo da renderlo partecipe delle vicende. Ci si può chiedere: perché, se si tratta di un'esperienza realmente vissuta, Levi invita il lettore a usare l'immaginazione? Quest'ultima è il mezzo attraverso cui diventa possibile, per chi non ha vissuto quegli eventi, riflettere, comprendere e credere. "Occorreva che i lettori lo immaginassero, che fossero invitati a riflettere su vicende e fenomeni a loro completamente ignoti e che avevano un'alta probabilità di non essere considerati reali". Nell'ultima parte del saggio sono molto interessanti le riflessioni, originali, compiute dall'autore sulla zona grigia, la quale ci mostra che il male "non nasce tutto intero, non è grande e ben visibile ma ha le dimensioni del piccolo, del dettaglio. Il male è puntiforme e procede per accumulazione".
Elena Fallo

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Conosci l'autore

Massimo Bucciantini

1952, San Marcello Pistoiese

Massimo Bucciantini è uno storico italiano. Insegna Storia della scienza all'Università di Siena e scrive sulla «Domenica» del «Sole 24 Ore».Tra i suoi libri: Contro Galileo. Alle origini dell'«affaire» (1995), Italo Calvino e la scienza. Gli alfabeti del mondo (2007). Per Einaudi ha pubblicato: Galileo e Keplero (2003), Esperimento Auschwitz (2011), Il telescopio di Galileo. Una storia europea (2012, con Michele Camerota e Franco Giudice), Campo dei Fiori (2015) e Un Galileo a Milano (2017).

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