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Gli europei. Tre vite cosmopolite e la costruzione della cultura europea nel XIX secolo
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Gli europei. Tre vite cosmopolite e la costruzione della cultura europea nel XIX secolo - Orlando Figes - copertina
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europei. Tre vite cosmopolite e la costruzione della cultura europea nel XIX secolo

Descrizione


Gli europei è un viaggio che accompagna il lettore nelle capitali del Vecchio continente, passando dal chiacchiericcio dei teatri londinesi alla boria dei caffè parigini, dagli affollati salotti tedeschi alla scaltrezza degli impresari teatrali milanesi.

«Figes trova una chiave originale per illuminare il farsi della cultura europea: il formarsi del canone del melodramma come tratto comune, il rimescolamento e l’integrazione del gusto musicale e di quello artistico, la nascita dell’editoria di massa, il formarsi del culto e dell’amore comune per i musicisti e gli scrittori»Robinson

«Il mio obiettivo è considerare il Vecchio continente come uno spazio di scambi e interazioni culturali capace di superare i confini nazionali e di dare vita a una cultura europea»

Alla metà del XIX secolo, quando la rete ferroviaria attraversò per la prima volta i confini nazionali dei singoli paesi, lo scenario culturale europeo cambiò radicalmente. Grazie all'avvento del treno, artisti, scrittori e filosofi di tutta Europa entrarono in contatto, alimentando una circolazione del sapere fino a quel momento impensabile. La rivoluzione tecnologica e il fermento capitalistico investirono anche il mondo intellettuale, portando alla crescita del mercato editoriale, alle esposizioni universali, al successo della lirica e dell'arte, alla moda dei soggiorni all'estero, e avverando così il cosmopolitismo tanto anelato dagli illuministi. In breve tempo in tutta Europa si cominciarono a leggere gli stessi libri, riprodurre gli stessi dipinti, suonare la stessa musica e ascoltare gli stessi concerti. Basandosi su lettere e diari di collezioni archivistiche in parte inesplorate, lo storico inglese Orlando Figes racconta la genesi della «cultura europea» servendosi del triangolo amoroso che coinvolse il romanziere Ivan Turgenev, l'autore russo più famoso prima dell'avvento di Tolstoj, la mezzosoprano Pauline Viardot, conosciuta fin negli Stati Uniti, e il marito di lei, Louis, mecenate, traduttore e critico d'arte. Coltivando i rispettivi contatti, Turgenev e i Viardot svolsero un'importante intermediazione, incoraggiando scrittori, artisti e musicisti e aiutandoli a ottenere un successo internazionale. Nei salotti da loro frequentati, infatti, passarono musicisti come Chopin, Cajkovskij e Schumann, scrittori come Flaubert, Dickens, Eliot e Sand, nonché pittori come Courbet, Rousseau, Corot e Delacroix. Nel secolo dei nazionalismi che fomentarono lo scoppio della prima guerra mondiale, la diffusione di un patrimonio culturale comune permise a un numero crescente di europei di scoprire un'appartenenza condivisa alle idee e agli stili che distinsero l'Europa dal resto del mondo. Gli europei è un viaggio che accompagna il lettore nelle capitali del Vecchio continente, passando dal chiacchiericcio dei teatri londinesi alla boria dei caffè parigini, dagli affollati salotti tedeschi alla scaltrezza degli impresari teatrali milanesi. In un periodo in cui il sapere veniva sostenuto e sovvenzionato da regnanti e mecenati, le arti furono capaci di avvicinare i popoli molto più della religione o delle convinzioni politiche, rivelando che l'identità nazionale non è che il risultato di un dialogo costante con chi vive al di là dei propri confini.
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Dettagli

2019
24 settembre 2019
624 p., ill. , Rilegato
9788804715214
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Indice

Nota sulle valute

Introduzione
I. L’Europa nel 1843
II. Una rivoluzione in palcoscenico
III. L’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
IV. Europei in viaggio
V. L’Europa in gioco
VI. La terra senza musica
VII. Cultura senza confini
VIII. La morte e il canone
Epilogo

Abbreviazioni
Note
Referenze iconografiche
Ringraziamenti
Indice dei nomi

Conosci l'autore

Orlando Figes

1959, Londra

Orlando Figes è professore di Storia presso il Birbeck College dell’Università di Londra. È autore di libri di successo come La tragedia di un popolo (vincitore nel 1997 del Wolfson History Prize, del Wh Smith Literary Award, del Longman/History Today Book of the Year Award, del NCR Book Award e del LA Times Book Prize), La danza di Nataša (finalista nel 2003 del Samuel Johnson Prize), Sospetto e silenzio (finalista nel 2008 del Royal Society of Literature Ondaatje Prize e del Samuel Johnson Prize), Crimea. L’ultima crociata, Qualcosa di più dell'amore (Neri Pozza 2012), Gli europei (Mondadori 2019).

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