Le falene assassinate

Ho letto quasi tutto di Ellery Queen. Mi mancavano questi radiodrammi, molto suggestivi e ben architettati. Consigliatissimo.

Se sia nostalgico fiato di vecchiaia o sceltissimo smalto di certezza lo sapranno solo le intricate leggi del gusto. Però....quanta bellezza, quanta suggestione arrivano ancora da quell'epoca nemmeno distante in cui la radio era assoluta regina delle sere in famiglia; generazioni incollate a quell'aggeggio come fosse l'intera somma dei propri sensi, soprassalti e incastri, sospiri e attenzioni spinti fino alle corde più strette dell'attesa. Sbalorditi e stregati da trame magnifiche, si viveva immaginando volti e azioni, rapiti dalla maestria dei rumori e dagli echi di sfondi tutti impressi nel dentro. Musica per fantasia in decollo, lustro d'artigianato scelto nel cono dell'interiore attentissimo, bastevole a riempire (molto più di oggi, e non mi scuso per il paragone forzato) menti e cuori all'ascolto assai più che l'immediatezza di un plasma bollente e odioso proprio perché sa tutto. Ma saper tutto e non saper arrossire è delitto senza scusanti. Sia come sia, dagli anni d'oro della Golden Age poliziesca arrivano questi radiogialli. Bellissimi! Leggerli, è vero, è un pò mancarli, sfiorarne di sponda la brezza seducente. Ma basta quel gioco di ricetttiva immedesimazione che nei lettori sopraffini sa compiersi in obbedienza e rispetto per sentirne a fondo interezze e fragranze e toccare tratti di carattere o spigoli d'intenzioni. Chiudere gli occhi e addentrarsi (magari persi su un'amata poltrona) in quell'atmosfera, viverla, gustandone ogni sussulto, ogni rumore, ogni agitazione, ogni passaggio, ogni nodo in gola. E in fondo ritrovare quegli echi e quelle preziosità che fanno della radio l'alleata più bella e più riuscita nel rottamato e ambiguo reame dei media, solitaria sorella di serate perfette dove poter escogitare trame, abitandole da cima a fondo, respirandole come gioie e cariche di un sentimento giusto, di un indirizzo che nessuno frequenta e che il miglior club interiore. Ellery al meglio, impareggiabile come sempre,