L'impero di mezzo

L'impero di mezzo è il primo romanzo di Andrea Cotti che leggo, un thriller che mette in scena la morte di Carlo Grande, un importante imprenditore italiano che ha costruito la sua fortuna in Cina. È precipitato dal diciassettesimo piano di un parcheggio a Wenzhou, la polizia cinese e il vicequestore Luca Wu di origine cinese, ma residente in Italia, indagano. La cultura cinese, le sue evoluzioni, gli usi, soprattutto alimentari, i profumi, le arti marziali, la malavita, la burocrazia, sono lo sfondo interessante del romanzo. Delle quasi 500 pagine, peraltro ben scritte, il romanzo a un certo punto, circa a metà, "si rompe". Si rompe perché ripete l'ansia per la sua doppia identità, per le dissonanze con la polizia cinese etc. e l'intreccio soffre. Il finale sospeso, come altri hanno scritto, è una furbata disonesta. Segnalo la mancanza di un indice, personalmente questo mi irrita molto, mentre i paragrafi numerati sono una bella trovata. 🌸

Andrea Cotti è semplicemente bravissimo, non riesci a staccarti dai sui libri, non c'è verso! Ancora una volta indagine intrigante e personaggi, ambientazione e situazioni coinvolgenti! Ho solo una perplessità su una scelta che...

Concordo pienamente con il giudizio precedente. dopo aver letto l'eccellente " il cinese" mi sono trovato immerso in un universo di nomi di citta', personaggi, cariche pubbliche e non, che si sono intersecati nella lettura rendendo difficoltoso seguire l'intreccio narrativo. a mio parere la storia e' completamente priva di suspence; nemmeno l'evidente anche se sottintesa morbosita nel rapporto tra il vicequestore Wu e l'alter ego femminile della controparte inquirente cinese rende piu' avvincente la storia. peccato!