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Raccontare la storia delle verdure significa raccontare la storia dei sapori che ognuno di noi ricorda e associa alla famiglia, alle tradizioni e alle abitudini di casa. L'autrice va oltre rendendola "favolosa" perché si insinua nell'etimologia delle parole stesse per tirarne fuori il senso e l'uso nel linguaggio odierno. Una lettura piacevolissima che porta il lettore a riflettere sulla quotidianità.
Descrive le verdure e il loro uso dal punto di vista francese, e questo é il suo pregio o il suo difetto, scegliete voi. Ottimo come spunto per approfondire. Ho qualche dubbio su alcune traduzioni come quando sinpatla di calabroni usati per impollinare i pomodori, penso si parli in realtà dei bombi che spesso vengono confusi con i calabroni.
«La favolosa storia delle verdure» di Évelyne Bloch-Dano è un saggio particolare e inconsueto. Strizzando un occhio più alla storia e all’etimologia che all’intrattenimento, viene ricostruita attraverso lo spazio e i secoli (a volte i millenni!), la mirabolante storia di alcune tra le verdure che ormai ci fanno compagnia quotidianamente. Il cavolo (coltivato sin dalla preistoria), il carciofo (dall’Arabia con amore), il peperoncino -solo per citarne alcune- ci sono presentate con tutta l’eleganza del loro albero genealogico al completo. Pur avendolo trovato una lettura piacevole, devo dire che a mio parere il libro presenta qualche limite. Innanzitutto la quasi totalità dei riferimenti letterari e cinematografici che riguardano sempre e solo opere francesi (una tendenza che avevo trovato anche nel precedente libro dell’autrice); secondariamente -e più in generale- un approccio piuttosto scolastico e poco divulgativo.
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