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Fermata d'autobus di Joshua Logan - DVD
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Fermata d'autobus
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Descrizione


Cowboy giovane e senza esperienza con le donne è sceso in città per un rodeo. Incontra una ballerina di saloon e dopo molte esitazioni decide di sposarla.
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Dettagli

Bus Stop
Stati Uniti
1956
DVD
8010312079450

Informazioni aggiuntive

20th Century Fox Home Entertainment, 2016
Terminal Video
96 min
Italiano (Dolby Digital 2.0 - stereo);Inglese (Dolby Digital 2.0 - stereo);Francese (Dolby Digital 2.0 - stereo);Spagnolo (Dolby Digital 2.0 - stereo);Tedesco (Dolby Digital 2.0 - stereo)
Ceco; Danese; Ebraico; Finlandese; Francese; Greco; Inglese per non udenti; Islandese; Italiano; Norvegese; Olandese; Polacco; Portoghese; Serbo-croato; Spagnolo; Svedese; Tedesco; Turco
Wide Screen
foto; trailers; documentario

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Riccardo Alberti
Recensioni: 5/5

Beauregard Ducker (Murray), detto Bo, è un vaccaro ventunenne aitante, rozzo ed irruente sceso in Nevada dal Montana per partecipare ad un rodeo. Cherie (Monroe) è una giovane ballerina di luminosa bellezza e con velleità artistiche che sbarca il lunario in uno squallido night club di Phoenix. Quando Bo la vede se ne incapriccia immediatamente, ma il suo analfabetismo sentimentale, gli eccessi d'impeto e la virile prepotenza mal si conciliano con le aspettative, al contempo romantiche e concrete, della ben più vissuta chanteuse. La schermaglia amorosa si risolverà in un happy end solo quando, nel corso di una sosta forzata del torpedone presso la locanda della ruspante Grace (Field), il cowboy smetterà la sua ruvida scorza e, rivelando un carattere capace d'inattesi slanci emotivi e impeti di disarmante sincerità, saprà infine conquistare il cuore bisognoso d'affetto dell'amata. «Fermata d’autobus» (1956) è una commedia romantica dal sapore agrodolce con una storia di lineare semplicità e un impianto schiettamente teatrale, frutto della trasposizione per il grande schermo di due pièces del drammaturgo William Inge che ebbe spesso l’indagine psicologica di donne giovani e fragili quale cifra distintiva del proprio lavoro («Picnic»; «Splendore nell’erba»). Buone la regia di Joshua Logan, la fotografia e il doppiaggio italiano. Don Murray, qui al suo esordio cinematografico, sa infondere al suo personaggio quel giusto mix di esuberante fisicità e involontaria goffaggine in grado di accattivargli la simpatia degli spettatori e il favore della critica (ottenne una nomination); la graziosa Lange e il paterno O’Connell (di nuovo insieme sei anni dopo in «Angeli con la pistola» di Frank Capra) disegnano gustose figure di contorno; ma la pellicola è monopolizzata da una Marilyn in forma smagliante, la cui stupefacente bellezza, valorizzata dai primi piani dell’incarnato di porcellana, riesce a calamitare costantemente, al pari della sua bravura, l’attenzione dello spettatore

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Luciana
Recensioni: 5/5

Commedia brillante, spiritosa, la Monroe dimostra di essere un’ottima attrice. È un film irresistibile!

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Dora
Recensioni: 5/5

Bel film con Marilyn Monroe in una parte intensa e commovente.

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Recensioni

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Marilyn Monroe

1926, Los Angeles, California

Nome d'arte di Norma Jean Baker, attrice statunitense. È l'ultima grande star di Hollywood e uno dei suoi sex-symbol più duraturi. Figlia illegittima, cresciuta in orfanotrofi, sin da piccola insegue con tutte le sue forze quel mito della «grande attrice» che alla soglia dei trent'anni incarna trionfalmente, ma soltanto per scoprirne la deludente e pericolosa inconsistenza. Dapprima modella fotografica di terz'ordine e goffa attricetta (Dangerous Years, 1947), si trasforma, nel giro di pochi anni, in ammaliante regina dello schermo, passando da qualche breve ma significativa apparizione (Giungla d'asfalto di J. Huston, e Eva contro Eva di J.L. Mankiewicz, entrambi del 1950) alle impegnative prove drammatiche di Niagara (1953) di H. Hathaway e La magnifica preda (1954) di O. Preminger e alle...

Arthur O'Connell

1908, New York

Attore statunitense. Dopo essere entrato nella compagnia teatrale di O. Welles, il Mercury Theatre, ottiene una particina, grazie al regista, in Quarto potere (1941). Solitamente ingaggiato nei ruoli da perdente o alcolizzato per via del suo aspetto da oppresso, decide di tornare a Broadway dopo una lunga serie di piccole parti nel cinema. Trova nella tv il giusto mezzo per rimanere a galla economicamente, ma non si allontana mai troppo da Hollywood (della quale non si fida) per non «perdere il treno». Dagli anni '70 in poi diminuisce le performance a causa delle sue condizioni fisiche.

Betty Field

1918, Boston, Massachusetts

Attrice statunitense. Di aspetto procace e sensuale, ma con una recitazione sensibile e cerebrale forgiata sui palcoscenici di Broadway, ha tutti i requisiti per divenire una delle attrici più versatili ed espressive del panorama hollywoodiano. In Uomini e topi (1939, di L. Milestone) è la capricciosa figlia del fattore uccisa per aver provocato il gigante ritardato Lennie, mentre in Il carnevale della vita (1943, di J. Duvivier) opera una prodigiosa metamorfosi, trasformandosi da brutta in bella. Accanto ad A. Ladd in Il grande Gatsby (1949, di E. Nugent), in età matura saprà ritagliarsi interpretazioni misurate sia nelle commedie (Fermata d'autobus, 1956, di J. Logan) sia nei drammi (Missione in Manciuria, 1966, di J. Ford).

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