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Ferragus - Honoré de Balzac - copertina
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Descrizione


Una Parigi sontuosa e terribile, "grande cortigiana" e insieme "mostruosa creatura", fa da sfondo a una travagliata storia di amori e gelosie di cui sono protagonisti un ricco agente di cambio, Jules Desmarets, la moglie di lui, Clémence, e un giovane ufficiale, Auguste de Maulincour, innamorato segretamente di Clémence. Per caso Auguste scopre che Clémence si reca periodicamente in uno dei quartieri più laidi di Parigi a trovare Ferragus, uno strano personaggio, vecchio, cencioso e dal passato di criminale. Un po' per preoccupazione, un po' per risentimento e gelosia, non esita a denunciare al marito le visite segrete ed equivoche della moglie. Ma un finale a sorpresa farà trionfare il senso degli affetti familiari e del sacrificio.
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Dettagli

2006
Tascabile
19 gennaio 2006
LXI-113 p., Brossura
9788811366546

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Marco
Recensioni: 5/5

Romanzo di un grande artista,lo consiglio a tutti.

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ANDREA
Recensioni: 5/5

Narrativa eccellente. Balzac si conferma favoloso narratore.

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Cristiano Cant
Recensioni: 5/5

Uno dei tasselli più enciclopedicamente favolosi di tutta la Commedia umana. Affresco e canto di una città tutta, elegia e tragedia, mastodontica cronaca di burocrazie infinite e insieme materia per ritratti umani al limite della perfezione. Un libro breviario, un'ode ai dettagli e alle descrizioni di alcuni attimi cittadini così precisi da commuovere pur senza mai essere stati lì, nel luogo così abilmente tracciato dalla penna del genio. E i caratteri infine, l'esplosione dei contrasti e delle debolezze di ognuno nell'incantato squilibrio di una vicenda che mescola delitto, gelosia, ambizione, menzogna, e tanto di quel pudore da lasciare straziati per bellezza e perfezione del narrare, tanto immensa è l'architettura tutta. Ci sono pagine da ricopiare integralmente: la stupenda varietà dei tipi umani sotto i portici mentre la pioggia invade le strade, la gigantesca punteggiatura sul femminile e sul mentire femminile, verità assoluta, per non parlare del "tipo parigino" nelle sembianze di Ida e di tutta la grandiosa analisi finale su morte e burocrazia. Ho letto in italiano quasi tutta la Commedia, ma raramente, per virtù complessiva, ricchezza e tessitura totali e digressioni strepitose sulla natura umana, saprei trovare eguali. Direi solo le Illusioni perdute. Ferragus è davvero una dele pietre più straordinarie di tutta la cattedrale balzacchiana, un capolavoro di bravura, tatto, un'opera di una squisitezza filosofica irraggiungibile.

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Honoré de Balzac

1799, Tours

Nacque in una famiglia della media borghesia e solo dal 1830 aggiunse il «de» al suo cognome; suo padre, che era stato segretario del consiglio del re durante l’Ancien Régime, fu poi capo della sussistenza della 22a divisione militare di Tours; la madre proveniva da una famiglia di commercianti. Dal 1807 al 1813 studiò come interno nel Collège de Vendôme. Quando la famiglia si trasferì a Parigi, iniziò gli studi di giurisprudenza e seguì alla Sorbona i corsi di Cousin, Guizot, Villemain. Nel 1819 i genitori gli concessero un periodo di prova per saggiare la sua vocazione letteraria. In una mansarda del quartiere della Bastiglia, in rue Lesdiguières, scrisse le sue prime opere, una tragedia in versi, Cromwell, e un romanzo...

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