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Ferrovie del Messico
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Ferrovie del Messico - Gian Marco Griffi - copertina
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Ferrovie del Messico

Descrizione

Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2023

Libro vincitore del Premio Libro dell'anno di Fahrenheit, del Premio Mastercard Letteratura e del Premio letterario Mario La Cava 2023
Con Ferrovie del Messico Gian Marco Griffi ci ha dato un grande romanzo corale, spassoso e commovente, giocoso e profondo, realistico e fantastico, avvincente senza tregua, scritto con una lingua quasi parlata, sempre cordiale tanto nel registro comico quanto in quello drammatico, e tuttavia letteratissima.

«Parlare di Ferrovie del Messico (Laurana Editore) difficile perché è il tentativo di dare ordine a una materia che ha il suo punto di forza nel perdersi, nel rincorrere, nel disordine spazio-temporale, nell’alternanza tra realtà e fantasia fino al punto di confondere l’una con l’altra.» - Eleonora Barsotti per Maremosso


Se cercate dell'avventura, in questo romanzo ne troverete a bizzeffe. Se cercate della letteratura, con questo romanzo ne farete una scorpacciata. I luoghi e i tempi: Asti, Repubblica Sociale Italiana, febbraio 1944; su e giù per le ferrovie del Messico, tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso. I personaggi (non tutti): Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, tormentato dal mal di denti, incaricato di compilare una mappa delle ferrovie del Messico (l'ordine viene dall'alto, molto dall'alto); Tilde Giordano, ragazza bellissima e folle, imbevuta di letteratura, della quale Cesco si innamora all'istante e perdutamente; Steno, devotissimo fidanzato di Tilde, partigiano senz'armi; don Tiberio, prete di città confinato a Roccabianca a causa di certe sue insane passioni; Epa, cartografo samoano (delle Samoa tedesche); Adolf il Führer e la sua consorte Eva, alle prese con l'abuso di anglicismi; Angelo detto Angelino detto Angelito detto Lito Zanon, addetto cimiteriale alla bollitura di cadaveri; Mec il muto, suo sodale fin dai tempi in cui insieme costruivano ferrovie in Sudamerica; le due Marie, entrambe di nome Maria; Bardolf Graf, impiegato amministrativo, ignaro motore immobile di tutta la storia; Ettore e Nicolao, informatissimi e misteriosi clienti fissi del night club segreto l'Aquila agonizzante, prossimi ai partigiani; Gustavo Adolfo Baz, autore del volume Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México; Edmondo Bo, frenatore poeta, o poeta frenatore, o frenatore e poeta, in ogni caso alcolista e oppiomane; l'orribile Obersturmbannführer Hugo Kraas, amante dell'arte italiana, discutibile golfista e spietato SS; Giustina Decorcipo, compagna d'orfanotrofio di Ettore e Nicolao, violentata e uccisa e gettata sul bordo della strada a sedici anni; Feliciano, bambino morto.

Proposto da Alessandro Barbero al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:
«Ferrovie del Messico merita di essere candidato al Premio Strega per la novità, e l’ambizione, del concetto e della trama, come per la qualità della scrittura: il romanzo è scritto in una lingua versatile e mutevole, spesso apparentemente orale ma in realtà letteratissima, che attinge a tutte le risorse dell’italiano, delle parlate regionali, dei linguaggi specialistici, e financo a gerghi furfanteschi e fantastici.
Pubblicato da un piccolissimo editore, cosa che ulteriormente giustifica la sua candidatura, ha raggiunto un vasto pubblico soprattutto grazie al passaparola dei lettori e all’entusiasmo dei librai. In un panorama letterario come quello italiano, che sembra oggi dividersi tra il racconto quasi giornalistico di «storie vere», possibilmente tragiche, e il rimuginamento sull’eterna crisi della famiglia borghese, Ferrovie del Messico si staglia con un’originalità che merita di essere segnalata.»

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Dettagli

2022
26 maggio 2022
824 p., Brossura
9791280845023

Valutazioni e recensioni

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Gian Michele
Recensioni: 1/5
Un libro confuso e sopravvalutato

Per molti è un capolavoro, ma a me non è piaciuto. Mi dispiace perchè sono astigiano e pensavo di immedesimarmi negli ambienti e nei personaggi del libro. Invece mi è sembrato prolisso ed a tratti confuso. Magari suggerirà suggestioni e fantasie, ironia ed anticonformismo, ma tutto in modo contorto e forzato.

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Andrea Muratore
Recensioni: 5/5
Un portento

Finalmente, l'opera che la letteratura italiana attendeva da anni. Con questo libro l'imperscrutabile e ombroso Griffi getta una ventata d'aria fresca in quella stanza mal arieggiata e asfittica che è la letteratura italiana odierna, la quale continua a preferire i drammi sentimentali e sociali alle avventure picaresche in bello stile. Questo romanzo farà felici molti lettori, ma avrebbe fatto la gioia anche di molti critici e, perché no, del signor Gadda: il linguaggio usato da Griffi è una perfetta volgarizzazione realistica del barocco gaddiano, e riesce a trovare un equilibrio perfetto fra la parlata dei funzionari e le speculazioni di Tilde e di Cesco Magetti. Geniale la conclusione e l'idea che traina il libro come su un binario messicano.

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MARCO
Recensioni: 3/5
Interessante

Un'opera sicuramente interessante e fuori dagli schemi. Difficile da catalogare, soprattutto se non si è scrittori di professione o esperti esaminatori dei metodi di scrittura. Un insieme di personaggi e situazioni dinamiche e in continuo mutamento , crea un mix di contenuti non sempre scorrevoli o attinenti al contesto generale . La sensazione è quella che il racconto , trama , sia più il mezzo e non il fine. Il gioco dei salti spazio temporali dei vari capitoli a volte appare più una scusante per l’autore di far mostra della sua notevole padronanza della lingua o della sua indiscutibile cultura. Il personaggio, principale , poi , è un moderno mix tra Forrest Gump e il mitico Giasone. Insomma il classico libro che difficilmente mette tutti d’accordo.

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Recensioni

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Voce della critica

Recensioni dal Premio BPER Banca per la migliore recensione dei libri del Premio Strega Giovani.

Riccardo Curzi

Liceo Scientifico Statale B. Rosetti – San Benedetto del Tronto

Classe 3^E

Prof.ssa Adelia Micozzi

Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico, Laurana Editore

«Una finestra è fondamentale, anche quando non ti permette di vedere altro che binari e treni e una cascina bombardata con gli alberi di melo che fioriscono nonostante la polvere e la guerra»

Repubblica Sociale Italiana, Asti: Cesco Magetti è seduto alla sua scrivania, è un noioso giorno di febbraio e da lì a poco la sua vita verrà stravolta.

Al contrario dei romanzi che trattano della Seconda Guerra Mondiale, Ferrovie del Messico non racconta la Resistenza partigiana, ma la controparte fascista: attraverso la voce di un milite della Guardia Nazionale Repubblicana di Asti, a cui viene affidato l’ordine di realizzare una mappa dettagliata delle ferrovie del Messico, prende il via un viaggio tra biblioteche e cimiteri, tra cui l’autore inserisce vivaci e apparentemente sconnesse digressioni che fanno, in realtà, da fil rouge all’intero romanzo.

Tra i vari capitoli, l’autore cambia spesso narratore, e con esso anche linguaggio e stile di scrittura: Griffi passa da un registro medio-alto a un sermo castrensis che risulta realistico nell’ambientazione; non manca poi di utilizzare il dialetto astigiano e di citare poesie in spagnolo. I vari cambiamenti di stile fanno quasi sembrare il romanzo scritto a più mani.

Ferrovie del Messico può essere letto come un romanzo di formazione: inizialmente Cesco viene presentato come un uomo che non ha voglia di schierarsi, arruolatosi solo per non finire a lavorare nella tabaccheria di famiglia: in realtà, «non era neanche un fascista convinto». Ciononostante, non ha il coraggio di reagire e di cambiare la sua vita; durante il romanzo fa nuove conoscenze – tra cui la giovane Tilde, di cui subito si innamora – che lo porteranno a stravolgere la sua visione del mondo. Il racconto del personaggio di Cesco fa sì che il lettore empatizzi: chi non si è mai trovato in una situazione di difficoltà e, restando in dubbio su quale decisione prendere, rimane immobile a non fare nulla?

Oltre alla scelta di un personaggio nuovo per la grande letteratura, Ferrovie del Messico si distingue per il modo in cui Griffi racconta la storia: la Repubblica di Salò e il nazismo sono descritti in modo ironico, quasi satirico. Chiaro esempio è l’accenno ad Hitler, ripreso dalla compagna per aver usato la parola «outfit»: una situazione di equivoco capace di portare al sorriso, sul calco delle narrazioni comiche.

Ferrovie del Messico è un treno che ha una destinazione ben precisa, ma che durante il percorso deve fare i conti con ritardi, coincidenze cancellate e fermate in luoghi sperduti, tanto che i passeggeri quasi dimenticano dove sono diretti: tuttavia, ogni ritardo, ogni imprevisto, ogni fermata segna i passeggeri – o i lettori – nel profondo e li accompagna, tenendoli per mano, fino all’ultimo capitolo.

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Recensioni dal Premio BPER Banca per la migliore recensione dei libri del Premio Strega Giovani.

Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi

Una locomotiva si inerpica su un foglio bianco come sui declivi del monte Orizaba verso la cima ghiacciata, ansima sbuffando fumo antracite di parole e linee che cadono sulla neve, tracciando gli ignoti e lontani binari messicani, i riferimenti geografici ed i loro nomi. Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria di Asti, nel 1944 viene incaricato di realizzare una cartina delle ferrovie del Messico e ci riesce come un treno che, anche se affaticato, giunge a destinazione. Tuttavia Cesco, che solo raramente ha sentito nominare quel paese dell’America, non ha altra idea se non quella di cercare il libro Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México, credendo possa essergli d’aiuto. Pagina dopo pagina, il lettore può disegnare un’altra cartina, altrettanto complessa e intricata, di numerosi piani temporali, luoghi, voci narranti e personaggi le cui vite si diramano fino a ricongiungersi in un unico binario.

Tilde, la ragazza di cui Cesco si innamora al primo sguardo in biblioteca, è affascinata dalla fotografia perché, se catturati in uno scatto, gli “istanti effimeri ed irrisori” della vita ed i suoi aspetti più trascurati e marginali le rivelano emozioni nascoste. Lito, becchino del cimitero di Asti, ricordando il Messico risponde alle curiosità di Magetti poiché, come egli crede, siamo tutti “pompieri” che tentano invano di domare con “manichetta antincendio” quel crepitare di domande, alimentate dall’autocoscienza, che bruciano in noi fino a diventare fiamme.

Firmino, nelle lettere che indirizza all’amico Cesco, inserisce un insetto per ogni soldato russo che è riuscito ad uccidere: grillotalpe, libellule imperatore, coleotteri giapponesi e cimici rossonere significano più di mille parole.

Sulla cartina che sta realizzando, il lettore non può riuscire a tracciare i confini che separano la realtà dall’irrealtà se non con un impercettibile tratto di matita.

In campagna Cesco è attratto improvvisamente dal “niente” fino a caderci dentro. Lì, pur non capendo se tutto sia immobile o sconvolto dal movimento, vede l’amore, il perdono, donne, animali, diavoli ed angeli ed il dolore al dente, che da giorni non gli dà tregua, si attenua impigliato nel tempo del nulla.

Risalendo i fiumi fino in Islanda, Steno, il fidanzato di Tilde, nuota con la forza della disperazione e dell’amore per catturare un pesce-follia che possa guarire la ragazza con cui sogna un futuro. L’irrealtà dei casuali incontri con creature fantastiche, sirene boreali, troll, relitti e spettri che abitano i fondali sembrano una normalità.

Dialoghi, pensieri ed azioni dei personaggi fanno emergere tematiche profonde ed attuali integrate negli innumerevoli racconti che si sviluppano intorno a quello di Cesco, il cui senso unitario si comprende solo nel finale. Ogni parola nel libro ha un suo spazio nella storia, un motivo per essere lì, incastrata tra le ottocento pagine di Ferrovie del Messico e non in un qualsiasi altro romanzo d’avventura.

Maria Sofia Vitetta

Liceo classico Muratori San Carlo (Modena), classe 3D

Insegnante referente: Titti Di Marco

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Gian Marco Griffi

1976, Alessandria

Gian Marco Griffi è un autore italiano. Piemontese, cresciuto a Montemagno, ha studiato filosofia all’Università di Torino. Da sempre appassionato di scrittura e dotato di una spiccata immaginazione, ha pubblicato racconti per Cadillac, Ammatula, Argo, YAWP, Scorretto Magazine.Tra i suoi titoli ricordiamo, Più segreti degli angeli sono i suicidi (bookabook, 2017), Inciampi (Arkadia, 2019) e Ferrovie del Messico (Laurana Editore, 2022), libro candidato al Premio Strega 2023.

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