Film con Stewart Granger

"Nome d'arte di James Lablanche S., attore statunitense di origine inglese. Atletico e prestante, volto franco da eroe positivo del genere cappa e spada, esordisce nel 1939 (So This Is London di T. Freeland) e si afferma nel decennio successivo in sontuosi melodrammi nel cosiddetto «stile Gainsborough», caratterizzato da trame fitte (La madonna delle sette lune, 1944, di A. Crabtree) e improbabili (Zingari, 1946, di A. Crabtree), tra sfarzose ambientazioni in costume (L'uomo in grigio, 1943, di L. Arliss) e sentimentalismi (Racconto d'amore, 1944, di L. Arliss). Coprotagonista del costoso delirio kitsch Cesare e Cleopatra (1945) di G. Pascal, sul set di Adamo ed Evelina (1949) di H. French è accanto alla seconda moglie J. Simmons, con la quale giunge a Hollywood. Versato per l'avventura in scenari esotici (Le miniere di Re Salomone, 1950, di C. Bennett e A. Marton) all'insegna del cameratismo (I tre soldati, 1951, di T. Garnett), si mostra degno erede di E. Flynn nel coreografico Scaramouche (1952) di G. Sidney. Protagonista di opachi remake (Il prigioniero di Zenda, 1952, di R. Thorpe), o di inerti rievocazioni storiche (La regina vergine, 1953, di G. Sidney; Lord Brummel, 1954, di C. Bernhardt) e bibliche (Salomé, 1953, di W. Dieterle), è rivalutato in Il covo dei contrabbandieri (1955) di F. Lang e nel western non allineato L'ultima caccia (1956) di R. Brooks. Negli anni '60 non retrocede dall'azione movimentata (Pugni, pupe e pepite, 1960, di H. Hathaway), anche a basso costo (Cinque per la gloria, 1964, di R. Corman), e dall'enfasi biblica (Sodoma e Gomorra, 1962, di R. Aldrich), prima del passaggio alla tv (Il Virginiano, 1970-71). Rimane attivo fino al 1990. "