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Un'indagine di Marco Luciani. Una maratona da correre in progressione, a rischio della vita.
Nessun rimpianto. È esattamente questo che ogni giorno si ripete Marco Luciani nella sua nuova vita a Barcellona. Niente più gerarchie, capi a cui dire sì anche quando non si vorrebbe, burocrazia. Adesso ha una nuova routine, tra la gestione del figlio Alessandro, della casa, e un lavoro part-time che gli dà da vivere. Senza dimenticare il tempo che ogni giorno può dedicare agli allenamenti per la prossima maratona. Ed è proprio con questa scusa che Luciani decide di tornare a Genova per partecipare alla corsa in memoria delle vittime del ponte Morandi, un gesto dovuto e insieme una sfida. Adesso finalmente è pronto. Forse. Arrivato a Camogli a casa di sua madre, però, qualcosa cambia. L'omicidio di una donna riaccende una fiamma che l'ex poliziotto pensava si fosse spenta per sempre. Perché la verità è questa: le indagini gli mancano da morire. Così, con una nuova scusa, decide di rimandare la partenza e di dare una mano al vecchio compagno, il commissario Calabrò, che sembra già avere il colpevole perfetto: un ragazzo di colore senza uno straccio di alibi. Si troverà coinvolto in un'indagine che lo toccherà molto da vicino, combattuto tra innati pregiudizi e facile pietismo.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ritrovare (l'ex commissario) Luciani alle prese con due casi non poteva essere più piacevole. Come spesso accade nei suoi racconti, Paglieri rompe i canoni più classici del giallo e ci presenta una storia avvincente, intensa, carica di amore per Genova (con riferimenti dolorosi alla tragedia del ponte Morandi) e per lo sport. Luciani non perde le sue caratteristiche peculiari, anche se lontano dal suo classico lavoro, e vive una storia familiare atipica, ma sempre colma dell'amore per Alessandro, Sofia e la madre. Dopo un inizio un po' lento, unico neo del romanzo, ma necessario a presentare la situazione di partenza, il giallo si accende e le indagini si sviluppano tra colpi di scena, flashback, rivelazioni inaspettate, cambi di prospettiva e momenti di pura genialità creativa. Immancabile una piccola dose di ironia e comcità che, da sempre, caratterizza i lavori di Paglieri. Ottima anche la ricerca di un'etica meno policamente corretta, ma obiettiva e condivisibile nella sua chiarezza. Il resto lo fa la penna affilata di Paglieri che rende ogni scritto una lettura piacevole e che, alla fine del libro, lascia un senso profondo di nostalgia e la voglia di ritrovare presto Luciani e i suoi comprimari. Consigliato a chi ha amato i precedenti capitoli della serie e la ama profondamente, anche se il racconto si può leggere separatamente, pur perdendo qualche importante riferimento; sconsigliato a chi cerca noir cupi: con Paglieri il giallo è sempre illuminato dal sole di Genova e dalla "seria comicità" di Luciani.
Recensioni
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