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Libro vincitore del Premio letterario nazionale per la donna scrittrice 2021 e del Premio Internazionale di letteratura città di Como VIII edizione - Sezione Narrativa Edita
Con Fiore di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
«Ilaria Tuti costruisce un romanzo teso in cui nessuna parola è superflua, nessuna descrizione "decorativa": le piaghe sulle spalle martoriate delle ragazze, gli occhi "bui" dei soldati, un pasto misero consumato in silenzio, le lacrime trattenute e le poche risate sono le (bellissime) tessere di un mosaico epico e scarno insieme.» - Corriere della Sera
«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche chi è rimasto nei villaggi, mille metri più in basso. Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle. Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame. Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riempiono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore. Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione. Risaliamo per ore, nella neve che arriva fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. Il nemico, con i suoi cecchini – diavoli bianchi, li chiamano – ci tiene sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre ci arrampichiamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i «fiori di roccia». Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l’eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita. Dall’inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire. Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima.»Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Bellissimo romanzo, avvincente, letto tutto d'un fiato . Consigliatissimo
MI sono ritrovata nella Carnia d'inizio secolo scorso. Mi e' piaciuto molto, ben scritto e reale.
Ho ricevuto in regalo il libro da mia moglie perchè appassionato si storia del 900 e devo dire che,pur diffidando spesso dei "romanzi storici" ho apprezzato tantissimo il lavoro di Ilaria Tuti autrice che non conoscevo. Sapevo del ruolo svolto dalle portatrici carniche a sostegno delle truppe alpine sul fronte dell' Isonzo che, per 1 lira e 50 centesimi a viaggio, sostennero per 2 anni i soldati in prima linea trasportando a spalla con le gerle ,rifornimenti, munizioni, viveri corrispondena, tornando a valle con biancheria sporca, feriti, a volte salme. Tutto ciò che ruota attorno alla protagonista Agata Primus è confinato in un mondo piccolo che va dal villaggio di Timau alla prima linea. Ogni azione di queste donne è dettata dal dovere, dal senso materno, dal coraggio,dalla forza, dalla resseganzione che si distingue dallo sconforto e dall'apatia. Le donne reagiscono come sanno fare conquistando la stima e il rispetto dI tutti i soldati.La scrittura è di buon livello, scorrevole e intrigante i personaggi, caratterizzati benissimo, trasmettono emozioni. Non manca un pizzico di linguaggio retorico che in questo caso è "giusto" ed un lieto fine che definirei necessario. Ottimo lavoro, Gran libro!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ormai mi conoscete e sapete che ho bisogno di tempo quando finisco un libro. I pensieri si devono depositare, le idee devono diventare lucide e il viaggio deve essere ripercorso nella mia testa.
Nel tempo ho cambiato il modo di leggere i libri: in passato era foga di lettura, oggi è piacere di perdersi nei tanti sentieri che una storia ti indica.
E di sentieri e di strade percorse si parla in Fiore di roccia. Un libro che ho amato, che mi è entrato dentro, che mi ha fatto piangere, commuovere, che mi ha trasmesso la voglia di lottare ogni giorno, anche quando il corpo non ne ha più voglia. Il miglior libro da me letto nel 2020, il libro che con altri titoli rimarranno scolpiti nella mia memoria. Perchè i libri sono belli, piacciono, sono scritti bene, ma quelli che ti rimangono nell’anima e nelle cellule (e di cui ricorderai sempre la trama) non sono tantissimi. Non vuole essere discriminante, ma chi di voi ricorda tutte le trame dei libri letti?
Esattamente come i film. Ma torniamo a Ilaria Tuti. Ho iniziato a leggere senza conoscere la trama e senza sapere cosa avrei trovato sul percorso; leggo la Tuti a prescindere, sulla fiducia, e quando non ho trovato la protagonista Battaglia nelle prime pagine sono rimasta spaesata. Spaesata, ma non persa. L’autrice ti prende per mano e ti porta per sentieri, ti accompagna dentro un periodo di guerra con le portatrici di munizioni di medicinali su quelle cime di confine.
Una guerra, dove le donne pesano, ma spesso fanno lavori faticosi, dove i sentimenti sono mischiati alla paura, dove solo il “fiore di roccia” può provare a sopravvivere a freddo, vento, bombardamenti, raffiche di fucile, paura, dolore, incoscienza e determinazione.
Un libro mai scontato, un libro che insieme alle “assaggiatrici” della Postorino ti portano a conoscere e vedere per la prima volta ruoli della guerra che non conosci. Dinamiche dietro a sentimenti e vite che sono cambiate per la sopravvivenza in quel periodo.
Non fatevi spaventare dall’argomento, perché anche lontana dalla nostra amata Battaglia, Ilaria Tuti, vi farà amare un libro in tutti i suoi aspetti. Grazie per questo meraviglioso viaggio.
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