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Ken Follett Una fortuna pericolosa Follett non si smentisce neanche questa volta con un romanzo dal ritmo serrato ricco di colpi di scena come è nel suo stile. Ambientato tra la metà e la fine del 1800 a Londra e dintorni, racconta la vita di un gruppo di giovani compagni di scuola accomunati da un fatto drammatico risalente al periodo del college. Durante una banale rissa tra ragazzi uno di loro muore annegato in un laghetto. Chi è il responsabile? La vicenda viene liquidata velocemente ma l’ombra della morte di Peter controllerà la vita di tutti loro per molto tempo ancora. Si ritrovano gentiluomini in cerca di fortuna e, tra denaro, potere, belle donne, gioco d’azzardo, amori, intrighi e passioni, il mistero si infittisce. Non è ai livelli de I pilastri della Terra o di Mondo senza fine ma comunque un buon romanzo. Consigliato.
Il libro è un giallo ambientato nell'alta borghesia in un numero di anni che va dal 1873 al 1890 con un epilogo finale del 1892. Il periodo storico è quello dell'Inghilterra della seconda rivoluzione industriale, un paese diviso tra ricchi capitalisti e poveri appartenenti alla classe operaia, ridotti alla fame. E’ messa in evidenza anche la rivalità tra borghesi, che acquistano sempre più potere e ricchezza, e i nobili, che pur avendo meno risorse finanziarie, conservano un comunque grande prestigio. Sono citate anche alcune conquiste del progresso tecnologico di quegli anni, come il treno, il telegrafo e un grande transatlantico che collega l'Europa alle Americhe. Il libro si divide in un prologo (1866), tre parti centrali (1873, 1879, 1890) e un epilogo (1892). C’è una robusta trama e un ricco intreccio, ma il racconto è troppo lungo, si disperde spesso in rivoli collaterali e sfianca il lettore dilungandosi per ben 511 pagine (nell’edizione di Mondadori). Alcuni episodi sono rimasti insoluti, come l’annegamento di Peter Middleton che non fu un incidente ma un assassinio perpetrato da Micky che poi si sbarazza di Solly fracassandogli il cranio e pure dell’amico Toni Silva, uccidendolo a colpi di pistola. Insomma, non mancano episodi cupi. Ripeto, il romanzo si dilunga troppo e se fosse stringato di un buon 30% sarebbe più godibile. Richiede al lettore un notevole sforzo di concentrazione.
Questo libro mi ha dato il tormento. Se non ero intenta a leggerlo, entrava nei miei pensieri durante il giorno. Impossibile staccarsi fino alla fine. Mi ha davvero entusiasmata!!
Recensioni
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