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Free Jazz / Black Power si presenta nel panorama della critica jazz come lo strumento di comprensione di una delle più importanti correnti musicali nero-americane, offrendoci altresì una disamina dell’intero jazz dal ‘punto di vista nero’. Il jazz è visto come espressione ‘del bisogno del Nero di porsi al centro di una sua propria manifestazione, di assurgere a soggetto della sua storia’. E, così, come la storia del Nero-americano è un’alternanza di sottomissioni e di rivolte, di comprensione intellettuale e di conservazione sotterranea di una cultura autoctona, di resistenza all’ambiente estraneo e di una acculturazione necessaria per sopravvivere, così il jazz appare come lo specchio di tali contraddizioni attraverso un’alternanza di sfruttamento economico e di orgogliosa ripulsa di facili edonismi, fino a configurarsi come ‘contestazione globale dei valori culturali della civiltà occidentale e come costruzione di una musica afroamericana specifica e attività musicale in funzione di arte rivoluzionaria’.
Free Jazz / Black Power si presenta nel panorama della critica jazz come lo strumento di comprensione di una delle più importanti correnti musicali nero-americane, offrendoci altresì una disamina dell'intero jazz dal 'punto di vista nero'. Il jazz è visto come espressione 'del bisogno del Nero di porsi al centro di una sua propria manifestazione, di assurgere a soggetto della sua storia'. E, così, come la storia del Nero-americano è un'alternanza di sottomissioni e di rivolte, di comprensione intellettuale e di conservazione sotterranea di una cultura autoctona, di resistenza all'ambiente estraneo e di una acculturazione necessaria per sopravvivere, così il jazz appare come lo specchio di tali contraddizioni attraverso un'alternanza di sfruttamento economico e di orgogliosa ripulsa di facili edonismi, fino a configurarsi come 'contestazione globale dei valori culturali della civiltà occidentale e come costruzione di una musica afroamericana specifica e attività musicale in funzione di arte rivoluzionaria'.
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