Fuga da Bisanzio

Un libro molto bello e interessantissimo. Raccolta di testi notevoli. Un omaggio a San pietroburgo, città dove l'autore è nato. Poi un commosso ricordo del poeta Mandel'stam e della consorte Nadezda. E le insigni scrittrici Anna Achmatova e Marina Cvetaeva. Infine un toccante e bellissimo ricordo dei genitori. Una lettura splendida per qualità di scrittura e le varie annotazioni scritte.

Non memorabili piccoli saggi fra cui emergono soprattutto quelli dedicati a San Pietroburgo e alla memoria dei suoi genitori, nonché alla stanza e mezza in cui visse con loro , dove forse la parte più commovente è quella dedicata all'enorme letto che occupava tutta la stanza. Lo stile sobrio ed efficace rende bene la trattenuta commozione di un affiorare del passato che appare più che altro per squarci, della portata quasi di un articolo di giornale più che di un vero e proprio materiale di un libro.

Stupisce per la semplicità del suo linguaggio, del suo modo di esprimersi, pur trattando argomenti che per me talvolta sono molto difficili. Credo stia anche in questo il suo valore di Nobel. E’ tutto di una profondità incredibile, ma limpido, delle storie dense di verità. Racconta degli episodi della sua vita, da restare incantati per il fatto che lui non sia mai stato sopraffatto da una vita così difficile.