I fuochi di Tegel. Berlin. Vol. 1

Sia chiaro, si tratta solo del primo capitolo di 6, e l'opera andrà giudicata dopo averla finita, ma si può subito dire che qui Geda (e il meno noto Magnone) fa(nno) un'operazione interessante. Riscrivono il Signore delle Mosche in salsa italiana, ma invece di risciacquare i panni dell'opera di Golding nell'Arno, o nel Tevere, li rilavano nella Sprea (malauguratamente lasciata Spree nel libro, sarebbe stato meglio italianizzare) di fatto immergendoli in un ambiente che li bagna di un po' di Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino. In effetti Geda mischia Golding (attenuato) e Christiane F (edulcorata) usando di uno l'idea e dell'altra la geografia e perfino la topografia (c'è un gruppo acquartierato allo Zoo; un'altro a Gropiusstadt e i bambini del gruppo giocano in cantine tali e quali a quelle descritte da Christiane F; sono nominati il Sound, la Genthinerstrasse ecc) e ne crea una storia originale. Ne esce un romanzo per ragazzi carino e istruttivo anche se dal gusto di "già letto" in alcune parti. Godibile, ma tolgo una stella perché non si capisce se Geda condivida o meno lo (sciagurato) fatalismo di Golding o si renda conto che l'uomo NON è fondamentalmente cattivo. Spero che questo interrogativo sia sanato nei prossimi capitoli, nel frattempo: lo consiglio.

Lo ha letto mio figlio di 12 anni e gli è piaciuto. È piaciuto moltissimo anche a me. Fa chiaramente riferimento a Il Signore delle mosche di Golding, senza neanche nascondersi troppo ( anzi è pure citato!!!). Le dinamiche sono diverse, più moderne e penso più vicine ai ragazzini di oggi. È solo il primo volume: già ordinati tutti gli altri

La storia può essere considerata come una rivisitazione in chiave moderna di un classico che io ho amato molto – Il signore delle mosche, William Golding. In una Berlino negli anni del muro, un misterioso virus ha colpito tutti gli adulti portandoli alla morte e sono rimasti solo i bambini con la consapevolezza che, anche loro, hanno pochi anni da vivere prima che il virus li colpisca. I sopravvissuti, qualche anno dopo, si sono divisi in gruppi e ognuno di questi ha fatto di una parte di Berlino il loro “covo” – chi abita nell’aeroporto, chi allo zoo – e hanno ormai finito tutte le scorte di cibo. Una notte il gruppo di Tegel s’intrufola nel palazzo delle ragazze dell’Havel per rapire Theo e portarlo con sé. Nora, Christa e Britta decidono così di chiedere aiuto ai ragazzi di Gropius per andare a riprenderlo, prima che possano fargli del male. E’ un libro che rapisce subito il lettore e lo tiene incollato alle pagine fino alla fine; per me non è stato diversamente. Sono stata piacevolmente sorpresa dal primo volume di questa saga, anche perché l’ultimo romanzo di fantascienza che avevo letto si era rivelato pessimo, e credo che possa essere preso come esempio eccellente per dimostrare che non tutti sono in grado di scrivere un libro di questo genere.