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Questo è un testo molto interessante, è composto dalle lezioni che l’autore ha tenuto al Collegè de France nel 1990, riassume le ricerche e i risultati di una vita di studio sull’evoluzione del genoma umano, costituisce anche una vasta introduzione, di più di 300 pagine, all’opera principale: Storia e Geografia dei geni umani Adelphi 1997. Si tratta di un modo diverso e complementare a quello classico di fare storia, partendo dai dati grezzi di base del genoma umano. Viene introdotto il concetto di distanza genetica, come un numero che esprime le differenze genetiche tra due specie, o tra due popolazioni, o anche tra due individui, per questo viene usato un modello matematico, e l’analisi genetica di un campione della popolazione oggetto di studio, il testo è divulgativo non viene spiegata la matematica del modello. Il risultato è una tabella di distanze tra le popolazioni dei diversi continenti. Maggiore è la distanza genetica tra due popolazioni, maggiore è il tempo nel quale le due popolazioni si sono separate, questo perché le mutazioni che hanno originato le differenze sono scandite da una sorta di orologio genetico che consente di effettuare delle datazioni. Vengono considerati i quattro processi che influiscono sull’evoluzione: 1) mutazioni, che producono geni nuovi. 2) Selezione naturale, che sceglie i tipi più adatti per sopravvivere in un dato ambiente. 3) Le migrazioni, che rimescolano i geni. 4) La deriva genetica, è un processo casuale che rende dominanti particolari geni, ed è attiva per piccole popolazioni. Il primo risultato è un albero che mostra come l’umanità nel paleolitico sia nata in Africa 100.000 anni fa, poi avviene la colonizzazione dell’Asia meridionale, quindi dell’Oceania 60000 anni fa, L’Europa e il resto dell’Asia 40.000 anni fa, l’uomo arriva infine in America circa 15.000 anni fa. Il volume finisce con l’introduzione di quel modello teorico allo studio dell’evoluzione delle lingue, come se una parola fosse un gene
Grande libro, chiaro, scorrevole, coinvolgente come un romanzo.
Questo capolavoro è un colpo basso alle deleterie teorie razziste. Cavalli Sforza è, forse, uno dei più importanti ricercatori nell'ambito della genetica ed è pure uno degli ideatori dell'ambizioso progetto GENOMA. Dopo aver iniziato le sue ricerche fra i Pigmei in Africa, questo emerito accademico è stato invitato ad insegnare, ma anche a partecipare alle ricerche genetiche presso le più prestigiose Università al mondo. Il suo lavoro ha dato enormi contributi alla comprensione del processo paleoantropologico, includendo quello delle migrazioni, la distribuzione di popolazioni sul nostro pianeta, partendo dalle osservazioni di certi caratteri ereditari, come la presenza di minoranze dagli specifici e diversi fattori Rh in determinate zone e, perfino dell'etimologia di un certo numero di espressioni e del conseguente sviluppo dei gruppi linguistici, fra i più remoti Popoli, partiti dall'Africa per popolare il mondo, teorizzando una primordiale unica lingua iniziale. Cavalli Sforza ha anche pubblicato diverse opere di divulgazione scientifica di abbastanza facile lettura come CHI SIAMO, IL CASO E LA NECESSITA', L'EVOLUZIONE DELLA CULTURA e LA SPECIE PREPONDERANTE etc., ma è soprattutto coautore di una magistrale opera scientifica, nota in tutto il mondo dell'ambito accademico: STORIA E GEOGRAFIA DEI GENI UMANI che, probabilmente costituisce il frutto della più completa ricerca sulle nostre origini e della rispettiva evoluzione. Qui, con GENI, POPOLI E LINGUE, questo importante genetista, realizza una sintesi di tutto questo affascinante e meticoloso studio in cui molti misteri trovano concrete risposte e ad altri si presentano altrettante interessanti ampie e nuove prospettive. Una lettura quasi di obbligo per gli appassionati di antropologia ma non solo.
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