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Un genio, due compari, un pollo di Damiano Damiani - DVD
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Un genio, due compari, un pollo di Damiano Damiani - DVD
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Descrizione


Alla fine dell'Ottocento, un generale corrotto fa sparire una grossa somma che era stanziata per gli indiani; scoperto il fatto, un avventuriero convince due loschi figuri a partecipare, insieme a lui, al furto di quei soldi.
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Dettagli

Italia; Francia
1976
DVD
8032807033549

Informazioni aggiuntive

Titanus Distribuzione Video, 2010
Eagle Pictures
123 min
Italiano (Dolby Digital 1.0 - mono)
1,85:1

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Irma
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È una commedia di ambientazione western, tipica del filone spaghetti-western in voga tra gli anni sessanta e settanta del XX secolo. Le musiche sono state scritte e dirette da Ennio Morricone. Come già fatto nel film Il mio nome è Nessuno del 1973, sempre interpretato da Terence Hill, il regista Sergio Leone diresse alcune scene della pellicola, non facendosi però accreditare, e ne fu anche il produttore esecutivo. Leone nell'altro film inoltre era stato anche il soggettista.

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Conosci l'autore

Damiano Damiani

1922, Pasiano, Pordenone

Regista italiano. Frequenta l'Accademia di Brera a Milano, dove studia pittura, ma si dedica quasi subito al teatro come scenografo, e successivamente al cinema, dove si misura anche con la sceneggiatura e come aiuto-regista. Passa dietro la macchina da presa nel 1946, girando il documentario La banda d'Affori. Dirige poi altri corti e mediometraggi, tra i quali Omaggio a una città (1951), Montecristo (1954), Bambini soli (1955). Nel 1960 dirige il suo primo lungometraggio a soggetto, Il rossetto, cui segue nello stesso anno Il sicario, opere che rivelano un certo gusto nella messa in scena di atmosfere giallo-poliziesche, che affina nel suo cinema successivo. Del 1962 è L'isola di Arturo (da E. Morante), opera di delicata introspezione psicologica. La noia (1963), tratto da A. Moravia, risulta...

Terence Hill

1939, Venezia

"Nome d'arte di Mario Girotti, attore e regista italiano. Di madre tedesca e padre italiano, trascorre l’infanzia a Dresda, in Sassonia. Debutta nel cinema a dodici anni in Vacanze con il gangster (1952) di D. Risi, poi partecipa a film assai diversi tra loro (da Gli sbandati, 1955, di F. Maselli, a La grande strada azzurra, 1957, di G. Pontecorvo, da Le meraviglie di Aladino, 1961, di H. Levin e M. Bava, a Il Gattopardo (1963) di L. Visconti, spesso in ruoli secondari, per potersi pagare gli studi classici. Negli anni ’60 soggiorna in Germania dove è impegnato in alcuni film western e di avventura. Nel 1968 interpreta l’ironico spaghetti-western Dio perdona... Io no! di G. Colizzi. Si tratta di un film cruciale: durante le riprese in Almeria incontra L. Hill, che sposa e da cui prende il...

Klaus Kinski

1926, Zoppot, Polonia

Nome d'arte di Nikolaus Günther Nakszynski, attore tedesco. Di umili origini, nel dopoguerra si stabilisce a Berlino. Un volto pallido dall'espressione folle e minacciosa e uno sguardo penetrante già distinguono il giovane attore alle sue prime prove teatrali, cui corrisponde nella vita un personaggio iracondo e imprevedibile, al contempo folle e geniale, descritto con acutezza e ironia da W. Herzog (Kinski, il mio nemico più caro, 1999). Esordisce al cinema nel 1948 e dopo alcuni ruoli di contorno (I dannati, 1951, di A. Litvak), anche efficaci (Tempo di vivere, 1958, di D. Sirk), diviene in patria un caratterista del genere poliziesco (Paga o muori, 1964, di A. Vohrer). Un modesto ruolo in Per qualche dollaro in più (1965) di S. Leone, un altro in Il dottor Zivago (1965) di D. Lean lo spingono...

Miou Miou

1950, Parigi

Nome d'arte di Sylvette Héry, attrice francese. Attiva nei cabaret parigini, si rivela al grande schermo con il fortunato I santissimi (1974) di B. Blier, storia trasgressiva e anarcoide in cui affianca i due rampanti protagonisti G. Depardieu e P. Dewaere, anch’essi agli esordi. Attrice anticonvenzionale, si serve dell’aspetto fragile per dare contrasto ai suoi personaggi sfaccettati e sempre ricchi di emozioni, buoni sia per la commedia che per i drammi. Gira molto in patria in ruoli primari, fra gli altri con G. Lautner (Infedelmente tua, 1976) e D. Duval (La dérobade - Vita e rabbia di una prostituta parigina, 1979). Di rilievo anche i suoi lavori in Italia, per es. con M. Leto in Al piacere di rivederla (1976) e nell’apologo antimilitarista di M. Bellocchio Marcia trionfale (1976). È...

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