Get Lost

Gli anni 90 sono stati tante cose, in musica, e a volte tante cose tutte assieme. Get Lost sta nel mezzo, 1995: un anno dopo la morte di Cobain, la musica alternativa ormai sdoganata ma anche inflazionata, e nuovi fermenti sempre più diffusi: dai nuovi impulsi dell'elettronica fino alle nuove sfumature del pop cantautorale. L'anno successivo da Glasgow arriverà l'esordio dei Belle and Sebastian, tanto per restare sul pop cantautorale e sull'elettronica. E in Get Lost c'è tutto questo: c'è tanta musica elettronica, a volte memore della new wave anni 80, quella dolce dei primi Cure, c'è il tono basso, lirico e malinconico della voce di Merritt, ci sono le chitarre ruvide e distorte che dai Jesus and Mary Chain in poi hanno fatto muro del suono, e poi c'è la scrittura di Stephin Merritt che sa amalgamare tutto questo in un crogiolo unico, eclettico ma inimitabile. C'è spazio anche per un ukulele, nella migliore tradizione dei Fields o di altri progetti scaturiti dalla creatività di Merritt. E c'è il 1995, a detta di Stephin Merritt uno degli anni più tristi della sua vita. Che così ci offre un capolavoro dolente, spesso dal tono sommesso e disilluso. Ma che segna una tappa nella sua discografia: la vita continua, e ci saranno tempi più spensierati, per sua fortuna, però per ora, per noi e ma anche per lui, Get Lost rimane un capolavoro degli anni 90: tutto qua, non ci occorre altro, se lo si ama.