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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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Vincitore del Premio Scanno 2019. Finalista al Premio Asti d'Appello 2020.
Chi è Malik Mir Sultan Khan? L'uomo misterioso di cui parla tutta New York, lo scacchista col turbante che ha battuto Capablanca, rimane un enigma per chiunque lo incontri.
«La breve carriera del giovane servo rispecchia la tentata rivolta dell'India all'imperialismo britannico. Nel gioco degli scacchi lo scrittore cela anche il gioco del mondo» - Sette
«Maurensig con la sua scrittura elegante racconta in un'avvincente partita a scacchi la vita e le gesta di questo personaggio straordinario, recuperando con la narrazione la sua memoria perduta» – Il Messaggero
Si sa che è nato nella foresta del Punjab, dove ha imparato l'antica arte del chaturanga , si sa che una tigre lo insegue da sempre e che Mrs Abbott gli ha lasciato in eredità la sua Rolls-Royce. In bilico fra Oriente e Occidente, talento e strategia, karma e destino, la storia vera e immaginaria dell'umile servo che per un istante divenne re. «Non ero io a inventare o a progettare, mi limitavo ad aspettare che il genio preposto al gioco mi desse il suggerimento giusto. Essere supportati dagli dèi non è poi quella gran cosa che tutti credono». Il chaturanga è l'antenato indiano degli scacchi. Si dice che quando gli uomini sono concentrati su quelle pedine dalle strane forme animali dimentichino tutto, come se dalle loro mosse potesse dipendere la distruzione o la salvezza dell'intero universo. Apprenderne l'arte è un percorso impervio, ma non per Malik Mir Sultan Khan. Gli dèi, o il caso, gli hanno donato un talento naturale che lo porterà in breve tempo a diventare il più imbattibile scacchista degli anni Trenta. Ma un dono divino può essere duro da sopportare, soprattutto per chi sa di essere destinato ad attraversare l'esistenza soltanto da spettatore. Nei suoi sogni di bambino è apparsa una tigre, che poi si è fatta reale portandogli via entrambi i genitori. Ma sarà quella stessa tigre a permettergli di entrare alla corte del maharaja che – notando la sua abilità nel gioco – lo condurrà in Europa a gareggiare nei piú importanti tornei di scacchi. Cosí il giovane servo, da molti considerato un idiot savant , arriverà ad affermarsi fino a battere l'ex campione del mondo Capablanca, intrecciando la propria storia con quella di un'Europa lacerata, ormai sull'orlo della Seconda guerra mondiale. Paolo Maurensig torna a muovere i suoi personaggi nell'universo affascinante e ricco di storie degli scacchi, regalandoci il ritratto sorprendente di un personaggio che ribalta continuamente l'immagine del campione, e i nostri pregiudizi occidentali.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Maurensig si conferma abile narratore di storie, in cui la realtà è spesso lo spunto per costruire trame a metà tra verità e finzione. Così pure nel gioco degli dèi, dove troviamo un personaggio realmente esistito, Sultan Khan, che pur essendo di umili condizioni entra nel mondo di una certa élite grazie alla conoscenza del chaturanga, un antico gioco indiano che pare sia il precursore degli scacchi. Nel libro il protagonista parla in prima persona e ripercorre la sua vita tra alti e bassi, spesso combattuto tra il freno dell’appartenenza ad una casta povera e l’ansia di un riscatto sociale che pure è a portata di mano (“Ero come un purosangue, la vera promessa del mio allevatore, che apparentemente si accontenta di una stalla calda e della buona biada, ma che in realtà non vede l’ora di far assaggiare ai suoi avversari la sabbia rossa della pista”). Il libro non ha il pathos di altri romanzi, ma la lettura è piacevole. Voto 3,5 arrotondato.
Maurensig ha il dono incredibile di riportare alla luce sogni che sembravano essersi dileguati. Attingere a piene mani dalla grande letteratura kiplingiana e riconvertirla alla cifra mitteleuropea dell'autore non è per nulla facile. Ma Maurensig è scrittore di immensa valentia. Questo libro è un gioiello, un regalo, un'effemeride dalla luce inesausta pronta a brillare nel deserto delle tante, troppe mediocrità cui qualcuno concede pubblicazione. Da scacchista, e prima ancora come lettore, tutte le volte che Maurensig partorisce un nuovo libro mi sento felice.
Altra delusione dopo Il diavolo nel cassetto. Non c'è organicità, né struttura.
Recensioni
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