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I giorni di scuola di Gesù
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I giorni di scuola di Gesù - J. M. Coetzee - copertina
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giorni di scuola di Gesù

Descrizione


J. M. Coetzee ha scritto un romanzo misterioso e sapiente su ciò che significa crescere e imparare, sull'essere genitori e sull'essere figli, sul conflitto eterno tra l'emozione e l'intelletto.

«Forse, sembra dirci Coetzee, ci potrà salvare solo una creatura che ricomincia daccapo a farsi le domande ultime che noi adulti abbiamo scordato» - Franco Marcoaldi, D - La Repubblica delle donne

L'insolita famiglia formata da David, bambino impenetrabile e sfuggente che si interroga sulla realtà come un filosofo, Simón e Inés, che hanno scelto di crescerlo, è costretta a vivere nascosta in una fattoria. I due genitori si ritrovano di fronte al dilemma dell'educazione di David, che ormai ha sei anni ed è insaziabile di risposte, sempre pronto a mettere in dubbio ogni cosa. Dopo un primo, fallimentare, tentativo di lezioni private in cui David continua a provocare e a rifiutare l'insegnante, Simón e Inés studiano l'offerta di scuole private in città. Tre anziane sorelle propongono loro, per generosità, di pagare la retta di David. Alla fine è lui a scegliere un'accademia di danza, irresistibilmente attratto dal gelido carisma della direttrice e insegnante, la señora Arroyo, Ana Magdalena. Affascinato da questa donna enigmatica, David si allontana sempre piú dalla famiglia. Ma la situazione cambia improvvisamente con l'omicidio di Ana Magdalena, che dà il via a un processo dalle conseguenze tanto drammatiche quanto paradossali: a dichiararsi colpevole è Dmitri, il laido custode del museo al piano inferiore dell'Accademia. Ma è stato davvero lui? E perché cerca cosí ossessivamente la condanna del tribunale? Ma soprattutto: qual è il ruolo del piccolo David in questo complicato gioco di specchi? I giorni di scuola di Gesú è un romanzo di idee e sentimenti che diventano la carne e il sangue di una storia appassionante grazie al talento assoluto di J. M. Coetzee. Il Nobel sudafricano ha saputo mostrare, con una scrittura precisissima, l'infinita profondità nascosta nei dettagli delle nostre vite: uno sguardo spiazzante e saggio come quello di un bambino.
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Dettagli

2017
30 maggio 2017
214 p., Rilegato
9788806233969
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Indice

Pensava che Estrella fosse più grande. Sulla mappa è un puntino delle stesse dimensioni di Novilla. Ma Novilla era una città, Estrella invece è solo una cittadina di provincia che si estende in modo irregolare tra colline, campi e frutteti, ed è percorsa dalle pigre acque di un fiume. Sarà possibile una vita nuova a Estrella? A Novilla si era potuto affidare all'Ufficio di ricollocamento per trovare casa. Ma qui lui, Inés e il bambino riusciranno a trovare? L'ufficio è caritatevole, è l'incarnazione stessa di una varietà impersonale di carità; ma la sua carità si estenderà anche a coloro che fuggono dalla legge? Juan, l'autostoppista che hanno caricato sulla strada per Estrella, ha suggerito loro di trovare lavoro in una delle fattorie. I contadini hanno sempre bisogno di braccianti, dice. Le fattorie più grosse hanno perfino dormitori per i lavoratori stagionali. Se non è la stagione delle arance è quella delle mele, se non p quella delle mele è quella dell'uva. Estrella e le terre lì intorno sono una vera cornucopia. Se vogliono può indirizzarli lui a una fattoria dove un tempo hanno lavorato certi amici suoi. Simòn e Inés si scambiano un'occhiata. Devono seguire il consiglio di Juan? I soldi non sono un problema, lui ha le tasche piene di soldi e possono tranquillamente fermarsi in un albergo. Ma se le autorità di Novilla davvero li ricercano, allora sarebbe meglio mescolarsi ai tanti anonimi di passaggio. - Sì, - dice Inés. -Andiamo alla fattoria. Meglio che stare chiusi in macchina. Bolìvar ha bisogno di correre.

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cara
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Un romanzo di Coetzee davvero particolare e di difficile interpretazione. Non è facile entrare in contatto con il protagonista David, un bambino estremamente intelligente, ma molto sfuggente e, come tutti i bambini, è insaziabile di domande e risposte. Un bambino per il quale è difficile provare empatia e il lettore, dalla prima pagina all'ultima, vive una sensazione di smarrimento e di incomprensione a causa della storia e di quanto succede ai personaggi. Coetzee tesse un romanzo misterioso, di spaesamento, in cui cerca di dare luce al rapporto tra padre e figli, cosa significa prendersi cura di qualcun altro, il conflitto tra emozione e intelletto. Emozioni che qui fanno davvero fatica a emergere e prendere forma.

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Voce della critica

Potrebbe non valere in ogni caso il principio secondo cui le migliori opere d’arte sono quelle di cui è più difficile parlare, che non assomigliano a nulla che ci fosse prima, per cui mancano termini di confronto. Di fatto, si adatta molto bene a diversi libri di Coetzee, oggetti non identificati che spiccano nel paesaggio letterario contemporaneo come monoliti affascinanti ed enigmatici, e senza dubbio anche a quest’ultimo, splendido, I giorni di scuola di Gesù, pubblicato da Einaudi nella bella traduzione di Maria Baiocchi. Il romanzo va letto come seguito de L’infanzia di Gesù (del 2013) e potrebbe continuare in ulteriori sequel, a comporre un’opera ancora più grande e importante (ma non trovo dichiarazioni dell’autore al riguardo). Quel che è certo è che in questi due libri la notoriamente asciutta e laconica lingua dello scrittore sudafricano raggiunge un culmine, ed è forse un fatto legato alla sua età (76 anni) se tutto, sintassi, lessico, scene, simboli, sembrano pesati e misurati col rigore di una quasi ascetica essenzialità. La storia è ambientata in un mondo utopico (o forse distopico, difficile decidere: potrebbe essere un aldilà, un universo parallelo, la vita dopo la reincarnazione) accuratamente ripulito di ogni riferimento storico e geografico. Sappiamo solo che vi si parla spagnolo, che è retto da un sistema di governo burocratico ispirato a ideali socialisti, e che vi si giunge da un altrove non meglio precisato, per ragioni sconosciute agli stessi immigrati: le persone che sbarcano a Novilla (è il nome della capitale) hanno infatti subìto, nel corso del viaggio, una sorta di spoliazione autobiografica, non ricordano nulla di ciò che erano, ricevono un nome d’ufficio e una serie di beni e servizi offerti dallo stato (casa, occupazione, alimentazione di base). Simon è il personaggio principale, un quarantenne che nel viaggio verso Novilla ha scelto di prendersi cura di David, ragazzino di sei anni senza genitori, dal temperamento ribelle e un’intelligenza fuori dal comune. I due romanzi raccontano i primi anni di vita di una strana famiglia putativa (ai due si aggiunge una «madre» chiamata Inès e il cane Bolivar), la fuga dalla capitale perché David non accetta la scuola, il trasferimento in una lontana provincia del Nord, un’accademia di danza dove il bimbo s’iscrive e impara a «ballare i numeri» e a conoscere le stelle, un fatto di sangue con protagonista un personaggio che fin dal nome (Dimitri) appare molto dostoevskiano (dal fondo dell’opaca e impenetrabile tessitura di Coetzee affiora qualche nobile riferimento, come il Don Chisciotte tanto amato da David) e altri episodi minori, tra cui numerosi dialoghi, a comporre un ipotetico Vangelo, straniante e filosofico, dove i collegamenti tra il padre del cristianesimo e il ragazzino in questione, se esistono, sono continuamente rinviati a piani di lettura eventuali e assai poco evidenti. Tutto è leggermente sghembo, immerso in un’atmosfera inedita di pensiero e scrittura, puntellata di elementi indefinibili, eppure tutto è vero e penetrante. Coetzee intende usare la letteratura per porre interrogativi fondamentali sul nostro stare al mondo, sulla vita e la morte, sul conflitto tra ragione e passione, ordine e anarchia, e riesce a farlo -nel suo universo minimalista, allegorico, scisso- con un’intensità e un’economia di mezzi che ricordano il procedere delle fiabe e come le fiabe aprono a infinite interpretazioni. Poca soddisfazione, dunque, per chi nella scrittura cerca l’epica del quotidiano e la celebrazione dell’immediato. Per gli altri: uno dei libri più belli di uno scrittore distante e straordinario.

Recensione di Mazza Galanti

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Conosci l'autore

J. M. Coetzee

1940, Città del Capo

John Maxwell Coetzee è uno scrittore sudafricano di lingua inglese, ma di discendenza afrikaner. Nel 2003 viene insignito del Premio Nobel per la Letteratura.Nelle sue opere narrative ha attaccato il sistema dell'apartheid e condannato il colonialismo nei suoi vari esempi storici, trovando il giusto equilibrio tra esigenza di denuncia e attenzione alle necessità tecniche ed estetiche del romanzo. Il suo esordio letterario avviene nel 1974 con Deserto, al quale fanno seguito Nel cuore del paese (1977), Aspettando i barbari (1980), Storia di una fattoria africana (1983), Foe (1986).Coetzee esplora nuovi territori letterari con Il Maestro di Pietroburgo (1994), Torna all’attualità con il romanzo Vergogna (1999, vincitore del Booker Prize; pubblicato in Italia nel...

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