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La giungla - Upton Sinclair - copertina
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Descrizione


Nessun romanzo americano del Novecento ha provocato una tale indignazione come "La giungla". Il libro-denuncia di Upton Sinclair, con le sue descrizioni crude del mondo del lavoro senza tutele, dipinge la giungla di Packingtown, il quartiere dei macelli di Chicago. Ed è proprio in questo quartiere che si concentrano migliaia di emigranti in cerca di un lavoro, come il protagonista del romanzo che, partito dall'Est Europa in cerca di fortuna, si trova in una realtà ben diversa da quella sognata, ridotto alla condizione di immigrato sottopagato e di piccolo e dimenticato ingranaggio della macchina che fa muovere quel capitalismo cieco e folle di inizio secolo. Un romanzo, quello di Sinclair, che, aderendo a un realismo che si riallaccia idealmente al naturalismo francese di Zola, apre al giornalismo d'inchiesta e ai cosiddetti muckrakers - i reporter specializzati nel denunciare gli scandali e la corruzione - con la sua lucida, e a tratti feroce, critica alla società del tempo e alle sue contraddizioni. Questa edizione è curata da Mario Maffi.
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Dettagli

2019
12 giugno 2019
410 p., Brossura
9788868022396

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ninonux
Recensioni: 5/5

Un libro-denuncia che raggiunge l'obiettivo per il quale venne concepito e dato alle stampe: sconvolge, inquieta, disturba, provoca disagio con la sua rappresentazione cruda e iperrealista delle condizioni di lavoro nei macelli della Chicago dei primi anni del Novecento.

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luci
Recensioni: 5/5
"Jurgis era un uomo al quale avevano assassinato l'anima.."

Scritto nel 1906, La giungla conferì la notorietà ad Upton Sinclair, scrittore americano di estrazione socialista, candidato democratico alla carica di governatore della California nel 1930, vincitore del premio Pulitzer nel 1943 con I denti del drago sull'ascesa del nazismo. A questo romanzo ne seguiranno molti altri di denuncia sociale (Oil, The king coal, Boston - sulla morte di Sacco e Vanzetti- solo per citarne alcuni) nessuno dei quali, ad ogg,i reperibile sul mercato editoriale italiano, almeno dalle mie ricerche. "La giungla" narra la storia di Jurgis Rudkus, giovane lituano, fuggito con la sua famiglia dal suo paese inseguendo il sogno americano. Approdato a Chicago, Jurgis inizierà a lavorare nella grande industria della carne della città ed avrà bisogno di poco tempo per capire che quel mondo, in realtà, non è un sogno ma un terribile incubo. Sinclair descrive una realtà di sfruttamento, prostituzione, corruzione, mancanza di tutele dei lavoratori e dei consumatori. Un' opera di denuncia, leggendo la quale è impossibile non pensare a Germinal di E.Zola. Il libro si conclude con la presa di coscienza politica del protagonista e con pagine che sono una sorta di manifesto politico dell'autore: "Chicago sarà nostra!". Un libro di denuncia ed inchiesta, forse un po' prolisso nella parte terminale, ma da leggere, secondo me, perchè sia pur con i dovuti distinguo, presenta ancora degli elementi attuali sui quali riflettere: uno fra tutti (ma non l'unico!) la tutela e la sicurezza del lavoro e dei lavoratori in un paese, come il nostro, dove di lavoro ogni giorno si muore...

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EC
Recensioni: 4/5

Sinclair narra le alterne vicende di una famiglia lituana approdata a Chicago, costretta a vivere di stenti lavorando per l'industria conserviera locale. Il romanzo si concentra sulla figura di Jurgis, sulle sue disgrazie, sugli alti e bassi della sua vita, allargando poi il quadro alle miserie e alla povertà dilaganti nei sobborghi di Packingtown. Qui dilaga lo sfruttamento e la prostituzione, gli intrecci insani tra politica e industria, il lavoro minorile e l'alcolismo, ma si avverte anche la presa di coscienza dello status operaio, fino alla scoperta del socialismo come elemento di riscatto e progresso sociale e individuale. Notevole la narrazione e il lavoro di ricerca attuato sull'industria della carne e sulle sue frodi, che tanto indignarono i lettori di inizio XX secolo. L'ultima parte, invece, appare piuttosto didascalica e disperde il focus originario sulla famiglia dei lituani protagonisti e pretesto per avviare la denuncia sociale a vantaggio delle teorie socialiste espresse dall'autore.

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Upton Sinclair

(Baltimora 1878 - Bound Brook, New Jersey, 1968) scrittore statunitense. Attivo propagandista delle idee socialiste, fondò una comunità nel New Jersey, la Helicon Home Colony (1906-07), che venne però distrutta da un incendio. Scrisse oltre 100 volumi di saggistica, narrativa e teatro, in cui prevalgono i toni vigorosamente polemici e protestari. Tra le sue opere narrative: La giungla (The jungle, 1906), implacabile denuncia delle dure condizioni di vita e di lavoro del proletariato di Chicago, Re carbone (King coal, 1917), Petrolio (Oil!, 1927), Boston (1928), sul caso Sacco e Vanzetti, e la serie di 11 romanzi nota col titolo La fine del mondo (World’s end, 1940-53); tra gli studi sociologici, La scacchiera d’ottone (The brass check, 1919), sui fasti e nefasti del giornalismo contemporaneo....

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