Come un fiore di ciliegio nel vento

Questa autobiografia, pubblicata per la prima volta nel 1925, ci porta tra due mondi e tra due secoli. Siamo a cavallo del '900 e la protagonista, giapponese, si trasferirà negli Stati Uniti per sposare un amico del fratello. E' la figlia di un samurai, abituata a controllare corpo e mente, educata in modo rigido, rispettoso della tradizione e delle regole. Eppure amerà in modo sincero l'America e gli Americani, scoprendo tante affinità tra i due popoli. Ed il suo cuore sarà per sempre diviso tra queste due culture come sarà diviso tra le sue due madri, quella biologica e quella adottiva. Il libro ci fa scoprire la civiltà giapponese di fine '800 ed in particolare il ruolo della donna, sia essa figlia, madre o moglie. Ho però poco apprezzato l'eccesso di sequenze descrittive e la tendenza dell'autrice a lasciare in sospeso situazioni ed avvenimenti.

Ottima scelta, quella di Giunti, di tradurre in italiano un romanzo autobiografico così ricco e interessante, che offre punti di vista per noi insoliti e riflessioni preziose sulle diversità culturali e allo stesso tempo sulle similitudini che accomunano tutti gli esseri umani. Inoltre è gradevolissimo nella lettura, con uno stile lieve e delicato.